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venerdì 3 luglio 2009
Ogne viltà convien che qui sia morta
Giornata pesante, ma anche le tre ore e mezza di viaggio per arrivare a Diano non sono state una passeggiata. Sosta immancabile a Marengo:
ciao, ragazzi!
A fine giornata distribuzione de
Il procuratore della Giudea
. Magari qualcuno lo leggerà.
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Saul Stucchi
giornalista culturale; ideatore e direttore responsabile di ALIBI Online: www.alibionline.it. Aspirante collaboratore de El País
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Raphèl maì amècche zabì almi
E ora, lasso!, un gocciol d'acqua bramo
Lo tempo è poco omai che n'è concesso
Ma io rimasi a riguardar lo stuolo
Tu non pensavi ch'io loico fossi!
Fatti non foste a viver come bruti
Se tu se' or, lettore, a creder lento
Come 'l tapin che non sa che si faccia
Frati godenti fummo, e bolognesi
Io non ti verrò dietro di gualoppo
Ed elli avea del cul fatto trombetta
E già iernotte fu la luna tonda
E guarda ben la mal tolta moneta
Che non parea s'era laico o cherco
Come talvolta stanno a riva i burchi
Ma 'nfino al centro pria convien ch'i' tomi
Ch'a la Fortuna, come vuol, son presto
Quale del Bulicame esce ruscello
L'animo mio, per disdegnoso gusto
Qual è quel toro che si slaccia in quella
Lo nostro scender conviene esser tardo
Con Epicuro tutti suoi seguaci
Sotto 'l velame de li versi strani
Dissi: Questo che dice? e che risponde
Le sue permutazion non hanno triegue
Giusti son due, e non vi sono intesi
Sempre dinanzi a lui ne stanno molte
E l'occhio riposato intorno mossi
Ogne viltà convien che qui sia morta
Io non Enea, io non Paulo sono
Io non so ben ridir com' i' v'intrai
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