mercoledì 31 dicembre 2008

Caballos Azules y Placido

L'amico Enrico ha pubblicato su Pazzo per Repubblica questo mio pezzo.
Questo post potrebbe intitolarsi anche Elogio del motore e di internet perché è un ringraziamento a chi ha inventato i motori di ricerca e a chi ha deciso di implementarne uno - interno - sul sito di Repubblica, oltre che un omaggio alla Rete che tutto avviluppa. Da tempo mi frullava nella testa un aneddoto che ricordavo di aver letto tanti anni fa in un pezzo di Beniamino Placido (ho già confessato di sentire, profondamente, la sua assenza dalle pagine del nostro giornale). Ho provato diverse volte a cercarlo tra i faldoni di ritagli, ma inutilmente. So di averlo conservato, come tutti i suoi pezzi, ma il recupero richiederebbe giorni. O pochi minuti con il motore di ricerca interno del sito di Repubblica. Ho avuto solo qualche problema perché mi ricordavo il colore sbagliato. I cavalli dell'aneddoto raccontato da Placido non erano infatti verdi, bensì blu. Spero che siate sufficientemente curiosi da andarvi a cercare l'articolo (intanto mi autocomplimento ­ - sorry ­ - per il fatto di ricordarmi di un pezzo pubblicato quindici anni fa: è segno di una profonda passione per il buon giornalismo). E poi c'è internet.
Sfogliando un'agendina di molti anni fa, come spesso accade alla fine di ogni anno, mi sono imbattuto in un trafiletto di una manciata di righe con una citazione che mi era sembrata allora (e ancora mi sembra oggi) molto azzeccata. Eccola: "Per di più io studiavo filosofia e lettere antiche, materie considerate divinamente inutili, anche se sarebbe il caso di rileggere la lezione di Abraham Flexner sull'Utilità della conoscenza inutile". Non mi pareva appartenere a un pezzo di Repubblica, così ho cercato su Google che mi ha restituito la fonte corretta: era un articolo di Ralph Dahrendorf, apparso su Repubblica del 10 giugno 2000.
Adoro la conoscenza considerata inutile.

martedì 30 dicembre 2008

lunedì 29 dicembre 2008

El invierno del descontento

sive Dies Alliensis. Giorno da dimenticare. Il sito di ALIBI è momentaneamente fuori uso per ragioni "tecniche". Notte insonne per il timore che capitasse quello che puntualmente si è verificato. In Italia si riesce a essere puntuali solo quando non è il caso. Da parte mia, per sbadataggine e nervosismo, ho fatto cadere il tappo del serbatoio dell'olio dentro il motore e non c'è stato verso di recuperarlo. In compenso la dolce metà si è scordata di lasciare le chiavi della macchina al meccanico. Che però è riuscito comunque a recuperare il tappo, togliendo il pianale sotto il motore. Ovviamente non "a gratis". Sarebbe stato meglio rimanere a letto. Ma all'una e un quarto ero già davanti al computer.
E' l'inverno del mio discontento.

Son le 4 e mezza ormai...

...non ho voglia di dormir, accidenti che farò?! Belpais aggiornerò! Ecco in anteprima i titoli di apertura del País di oggi.
PS: alle 4.30 mi arriva la newsletter di Feltrinelli.

domenica 28 dicembre 2008

Yo soy Calvinista

...y Hobbesiano tambien. Il Domingo di oggi riporta una bella vignetta di Calvin & Hobbes dedicata all'arrivo del nuovo anno. Nihil novum sub sole, diceva Qohelet.

sabato 27 dicembre 2008

Ismi e semi-ismi

Da qualche tempo cerco di aggiornarmi su quanto capita in America Latina e in particolar modo in Argentina, non fosse altro che per capire dove stiamo andando a finire e cosa ci aspetta. Ho quindi letto con una certa attenzione l'opinione di Juan José Sebreli sul País di oggi (in versione bianco e nero, tranne la prima e l'ultima pagina, forse per lo sciopero dei dipendenti). L'analisi sulla genesi, sull'evoluzione - sulle evoluzioni - e sull'attuale crisi del peronismo mi pare convincente. Un particolare tipo di peronismo è il kirchnerismo, incarnato dagli ultimi due presidenti argentini, il precedente e l'attuale, marito e moglie. Sebreli lo definisce semibonapartismo, differenziandolo dal bonapartismo per la mancanza di appoggio da parte delle alte sfere della chiesa, dell'esercito e della polizia. E poi aggiunge: "Es improbable que ese semibonapartismo devenga en semifascismo o semicastrismo a la manera de Chávez". Interessante questo articolo, ma forse troppo generoso di -ismi e -semi-ismi.

mercoledì 24 dicembre 2008

Marengo Ersatz

Stamattina dovevo passare da Marengo, non fermarmi a Cernusco. Hoc erat in votis. E invece. E invece eccomi qui a lavorare anche in questa vigilia, esattamente come in quella degli ultimi anni. Non è un bel segnale, ma da un certo punto di vista, poteva andare peggio.
Ma Marengo rimane nel mio cuore e allora mi sono regalato un Ersatz, ovvero un surrogato. In realtà l'ho comprato qualche settimana fa a Parigi. Stasera passo dal corniciaio a ritirarlo. Spero che abbia fatto un buon lavoro.

lunedì 22 dicembre 2008

Valdostana mobile

Che piaccia o no (a me), sono un mobile worker. In perenne stato di mobilità e di instabilità economica. Tra i pochi aspetti positivi c'è quello di mangiare dove e quando preferisco, anche se nel prossimo futuro questa libertà subirà de facto forti limitazioni. Non ho quindi perso occasione oggi di fermarmi in uno dei miei due bar preferiti, quello di Milano, per mangiare qualcosa dopo l'ennesima visita all'OdG. Ho scelto una piadina valdostana, in attesa della quale ho controllato la posta elettronica con il portatile. Non il mio. Da vero mobile worker, infatti, non ho ancora un dispositivo che mi consenta di rimanere aggiornato ovunque mi trovo. Devo scroccare il notebook con scheda Hsdpa a chi ha alle spalle un'azienda più florida della mia. Io alle spalle ho solo lupi cattivi.
Ma Cappuccetto ha il pizzetto e le mutande di ghisa.

sabato 20 dicembre 2008

Entrevista doble

Coincidenza casuale, oggi (anche se le coincidenze non esistono. Come del resto non esiste il caso: lo insegna il vecchio maestro di kungfu all'allievo Panda...). Per la prima e seconda volta in assoluto vengo intervistato su ALIBI e che succede?! Entrambe le interviste escono lo stesso giorno.
Stamattina è stata pubblicata infatti, sul sito di La Poesia e lo Spirito, l'intervista fattami da Marino Magliani. La potete leggere qui.
La seconda, invece, l'ho registrata venerdì mattina fuori dalla redazione (ma non di ALIBI...) ed è andata in onda poco dopo mezzogiorno di oggi durante la trasmissione Onde Road. In effetti più che un'intervista è una piacevole chiacchierata col giornalista di Radio Popolare Claudio Agostoni, avente per tema la bella mostra sul faraone Akhenaton che ho visto a Ginevra.
Tutto sommato, quindi, nonostante il cazziatone della voce sensuale (che peraltro ha deciso di rimanere muta), il viaggio in Svizzera posso archiviarlo nella cartella da ricordare.

mercoledì 17 dicembre 2008

La mia prima tredicesima

No, non fraintendete: non l'ho presa; l'ho data. Io infatti non ho mai assaporato il brivido che deve dare il ricevere la tredicesima mensilità (figurarsi l'orgasmo della quattordicesima). Però da datore di lavoro ligio ai suoi doveri, oggi ho pagato la mia prima tredicesima. Poca cosa, in fin dei conti. Ma molto più di zero.

martedì 16 dicembre 2008

Pasado que vuelve

Ho smesso di credere alle magnifiche sorti e progressive almeno vent'anni fa. Tutto sommato, però, continuo a coltivare l'illusione che ci sia un fine nella storia o almeno nella mia. Non UNA fine ma UN fine, alla faccia di Fukuyama e soci.
Oggi è tornato a galla un relitto del mio passato che non si decide a passare, che anzi si ostina a tornare: pasado que vuelve. Questa foto risale all'Oktoberfest del 2003. Paragonandola a un'ipotetica immagine scattata ora, alcune differenze mi saltano agli occhi. Ho cambiato gli occhiali, non porto più l'orologio (da quando si è rotto il cinturino di quello che ho nella foto), ho tolto l'anello del potere per l'operazione alla mano e ancora non ho rimesso la fede che allora non avevo.
Solo gli osservatori più acuti si accorgeranno che nella mia pinta non c'era birra bensì acqua. La cameriera era talmente stupita che dovetti ripeterle diverse volte Wasser! prima di convincerla.
I passi indietro sono solo per prendere la rincorsa...

lunedì 15 dicembre 2008

Le calze di Basilea

Giorni intensi quelli appena trascorsi e i prossimi hanno tutte le carte in regola per esserlo ancora di più. Come spesso accade, la fretta spinge a commettere leggerezze se non errori. Preparando la valigia pochi minuti prima di partire per Basilea, per esempio, mi sono scordato di infilarci le calze e le mutande. Mi ricorderò i minuti passati col phon in mano nel bagno dell'Hilton ad asciugare gli slip lavati nel lavandino.
Come regalo di Natale, vi evito la foto delle mie calze a colori, sostituendola con le nere autoreggenti della modella di un noto spot televisivo. Vi sembrerà una scelta casuale, ma non lo è. In viaggio ho infatti conosciuto la ragazza che le presta la voce in questo spot. Abbiamo discusso del potere della voce e del logos, trovandoci a volte d'accordo, a volte su posizioni differenti e distanti. Finché una mia battuta - del tutto innocente e lapalissiana - mi ha meritato un sonoro cazziatone. La voce si è fatta sentire...

martedì 9 dicembre 2008

Penne alla cazzilla

Ricetta veloce, da realizzare con quello che si ha in frigorifero. Le dosi si intendono per una persona (più precisamente per un aspirante giornalista pubblicista).
- olio q.b.
- piccolo scalogno
- manciata di olive nere snocciolate
- manciata di capperi
- bicchiere di salsa della suocera
- 1 etto di penne rigate
Preparazione: fate il soffritto (senza farlo bruciare, ma questo lo sanno anche i collaboratori editoriali), unitevi la salsa, portate a cottura al dente la pasta e mescolate il tutto con abbondante parmigiano reggiano.
La ricetta è più apprezzabile in fase di rilassamento (più o meno come tutto il resto).
PS: se qualcuno vuole intravedere nel titolo di questo post una larvatissima critica alle procedure di riconoscimento dello status di giornalista pubblicista, è affar suo.

domenica 7 dicembre 2008

Argentina a Ponente

La cosa più bella che si possa fare a Diano Marina è la passeggiata che porta a Imperia. Mi piace il paesaggio mediterraneo e il lungo percorso è l'ideale per pensare e fare progetti sul futuro. Ogni volta che ci torno mi ritrovo a fare considerazioni sulle tappe della mia carriera, sui pochi passi in avanti e sui numerosi stop.
Ma non è di questo che vorrei parlare. Oggi ho notato una novità sul lungomare di Imperia: la statua in memoria di Manuel Belgrano "creatore della bandiera argentina". Devono averla messa da poco perchè non l'ho mai vista prima. Curiosamente un altro particolare mi ha fatto pensare al paese sudamericano: nella rubrica delle lettere di Repubblica ho letto il commento della signora Norma Nascimbene de Dumont dell'Ambasciata d'Argentina riguardo le affermazioni del ministro Tremonti sul rischio di finire "come l'Argentina".
Al bar dove abbiamo mangiato un panino c'erano dei maghrebini e a un altro tavolo degli albanesi. Pensavo al Mediterraneo dei secoli scorsi, luogo di incontri e di scontri. E riflettevo che in fondo non è cambiato molto. La gente si muove ancora per gli stessi motivi: lavoro, turismo, amore...
E allora ho mandato un sms in Cameroun per fare gli auguri di buon santambrogio a una che l'ha combinata grossa e poi mi ha chiamato Jac per dirmi che vedrà di trovare spazio per una mia recensione "parigina".

sabato 6 dicembre 2008

Tra Marengo e Pata Negra

Mettete due ore di coda sulla tangenziale est di Milano. Aggiungete un'altra ora di viaggio verso la Liguria e immaginatevi un urlo smorzato a pochi chilometri dalla deviazione verso Ventimiglia: "Saul: è successa una cosa brutta!!". La mia immaginazione corre a briglie sciolte, fino a stopparsi bruscamente al proseguimento della confessione: "ho dimenticato le chiavi a casa!". Sì: le chiavi della casa al mare che ci prestano per questo weekend. Può crollare il mondo, ma la mia visita rituale all'area di servizio di Marengo Nord non può essere compromessa per nulla al mondo. Così proseguo per alcuni chilometri fino alla meta e ci fermiamo a cenare, in un clima freddo: fuori c'è la neve, dentro c'è un ovvio nervosismo. Sbrigato il veloce pasto, giriamo la macchina e torniamo a casa. Il viaggio in Liguria è rimandato al giorno dopo (che poi sarebbe oggi).
Flash forward: a pranzo mangiamo un panino in un'enoteca di Diano Marina. Io scelgo del crudo pata negra come companatico, a cui chiedo di abbinare un bicchiere di tinto spagnolo. Purtroppo il rosso della lista non c'è, così devio verso un "nostrano" Nero d'Avola. Non fa freddo come in Brianza, ma non siamo in Florida. All'ombra si gela.

giovedì 4 dicembre 2008

L'anima del commercio

La mia prima pubblicità di ALIBI. La trovate su Facebook.

Nel posto sbagliato

In una di queste due immagini un componente della famiglia Berlusconi è fuori posto. Scoprite in quale...

immagine n. 1

immagine n.2

mercoledì 3 dicembre 2008

Una pica en Flandes

Devo averlo già detto: uno dei piaceri a cui mi abbandono con maggior godimento è la ricezione della posta, soprattutto quando si tratta di plichi contenenti libri.
Oggi, per esempio, ho ricevuto - direttamente dalla casa editrice madrilena - il volume Una pica en Flandes di Fernando Martínez Laínez (edito da Edaf). Il sottotitolo è esplicativo: La epopeya del Camino Español. Tratta di storia spagnola ed europea, della Guerra dei Trent'Anni, del Cammino Spagnolo, ovvero del percorso che seguivano gli eserciti imperiali per raggiungere la provincia delle Fiandre.
In spagnolo (l'ho appena scoperto e ora lo rivelo a voi, miei dodici lettori) la frase poner una pica en Flandes indica un'azione particolarmente complessa. Ai tempi della Guerra dei Trent'Anni, infatti, la monarchia spagnola era gravata da un bilancio fuori controllo per le spese militari e le era quasi impossibile pagare altre truppe da inviare nella provincia ribelle. Pica, la picca, è metonimia per soldato.

martedì 2 dicembre 2008

Nous étions à Austerlitz

Giornata campale quella di oggi. Non posso dire di aver vinto la battaglia dei Tre Imperatori: mi accontento di aver fatto progressi tattici che, spero, mi permetteranno di sviluppare al meglio la mia strategia.
La nebbia si sta diradando. Et voilà le soleil d'Austerlitz!

lunedì 1 dicembre 2008

Moderato andato

Come si trattasse dell'apertura dei mercatini di Natale o del rigore di questo epilogo d'autunno, il TG1 ha dato veloce notizia della nuova avventura di Magdi Cristiano Allam: ha fondato un partito con il quale si presenterà alle prossime elezioni europee.
Il nome è già abbastanza programmatico - Protagonisti per l'Europa Cristiana - tuttavia vale la pena elencare qui i principali punti dell'agguerrito manifesto politico:
- no all'aborto
- no al divorzio
- no al matrimonio gay
- no alla ricerca sugli embrioni umani
- no all'eutanasia.
A ben vedere, però, si tratta di un programma fin troppo moderato che aumenterà la concorrenza al famoso (famigerato) centro. Il buon Allam non ha osato andare fino in fondo. Propongo dunque di modificare il programma con delle aggiunte indispensabili:
- no al voto alle donne
- no alla patente alle donne
- no alla libertà di stampa
- no alla libertà di confessione religiosa
- no alla Germania e all'Inghilterra in Europa
- no a San Marino in Italia
- no all'autostop
- no alle scarpe da tennis in chiesa
- no ai matrimoni tra non vergini
- no al matrimonio tra scorpioni e gemelli
- no agli ombrelli colorati
- no alla free press
- no a Giorgino al TG1
Altri punti sono al momento sottoposti al vaglio della speciale commissione esaminatrice, qui riunita per valutarne appunto la liceità.

Didascalia: Allam è quello a destra...