venerdì 31 dicembre 2010

Che spettacolo!

Sarebbe bello lasciare nel 2010 disservizi e compagnia brutta. Sarebbe bello come prenotare su internet tre posti al cinema per la modica cifra di 27 euro e non trovarsi alle prese con un distributore di biglietti fuori servizio (ma a me è andata bene! Peggio agli incauti che hanno inserito la carta di credito nonostante il cartello della foto...). Ma si tratta di un sogno, ancora più fantasioso di quelli dei protagonisti del film d'animazione Rapunzel...

giovedì 30 dicembre 2010

Continua l'odissea nel mondo dei corrieri

Stamattina alle 10.30 indossavo ancora il pigiama, va bene (vedi post sotto), ma alle 15.39 ero fuori casa (uscito da pochi minuti). Non ho potuto quindi ritirare il pacco che mi aveva portato il corriere SDA. Rincasando alle 19.30 ho trovato l'avviso di passaggio sulla cassetta della posta. Ho fatto appena in tempo a chiamare il servizio clienti per conoscere la prossima mossa: il secondo passaggio è fissato per lunedì 3 gennaio. Ho fatto presente che ci sarò soltanto la mattina, ma l'addetta non ha aggiunto altro se non che non poteva garantirmi il passaggio in mattinata. Facile prevedere che il corriere arriverà di pomeriggio, allungando di un'altra puntata l'interessanterrima odissea dei corrieri. L'Italia non è un paese per destinatari.

TNT è sul pezzo

Non sono esattamente un dormiglione, però confesso che oggi alle 10 e mezza ero ancora in pigiama. Lo squillo del citofono mi ha quindi trovato del tutto impreparato. Ho pensato che fosse arrivato uno dei due libri (in realtà sono tre, ma non ditelo a MM, altrimenti mi toglie la paghetta!) che sto aspettando: i miei auto-regali di Natale. In effetti al cancello ho trovato un corriere di TNT che mi ha consegnato un plico. Con mia grande sorpresa, però, non conteneva nessuno dei volumi attesi, bensì il Calendario Atlante De Agostini 2011. Questa sì che è una bella (e graditissima) sorpresa! Grazie Paola! :-)

mercoledì 29 dicembre 2010

DHL e il Post Scriptum

Giornata intensa, ieri, sul fronte DHL. Nel primo pomeriggio ho ricevuto una mail da parte del servizio clienti online con questo messaggio:
Gentile sig. Stucchi,
ci scusiamo per il disservizio. Abbiamo provveduto ad inoltrare la sua segnalazione con pratica n.xxxx, verrà ricontattato dai colleghi del reparto competente.
Cordiali saluti
Effettivamente qualche ora più tardi mi ha telefonato un altro addetto per scusarsi del disservizio. Ho fatto presente il corto-circuito tra operatori e corrieri che evidentemente non riescono a comunicarsi le informazioni con l'accuratezza e la rapidità che il servizio postale richiede per poter essere definito soddisfacente. Ho mantenuto un tono volutamente accomodante e conciliante, ribadendo la finalità positiva della mia critica: migliorare, appunto, il servizio alla clientela. Tutto bene, dunque. Sì, ma leggete il Post Scriptum qui sotto...

Post Scriptum: eravamo rimasti alla mia disposizione secondo la quale avrei ritirato personalmente il pacco in deposito, ieri mattina. Ero ancora in pigiama quando lo squillo del citofono mi ha annunciato il corriere DHL con il mio tanto agognato plico. Fosse passato mezz'ora dopo non mi avrebbe trovato: sarei stato in deposito a cercare inutilmente il pacco...

lunedì 27 dicembre 2010

DHL non mi soddisfa

Pare che negli Stati Uniti i blog (almeno quelli più seguiti) abbiano il potere di costringere le multinazionali a migliorare i servizi forniti ai propri clienti. Le aziende sanno bene che una critica ben documentata è più potente di una campagna pubblicitaria sui principali network e quindi corrono subito ai ripari appena registrano il propagarsi del malcontento. In Italia no (mancoperlepalle, stavo per scrivere). Prendiamo per esempio il disservizio che sto subendo in questi giorni da DHL. Il 23 dicembre trovo sulla cassetta della posta l'avviso di passaggio del corriere. Arrivato in casa telefono al numero (non verde) e fisso un secondo passaggio per la mattina del giorno dopo, vigilia di Natale. Poco prima delle 12.30, limite fissato dall'impiegata con cui avevo parlato, richiamo e mi sento dire che il corriere è sì passato, ma ha trovato chiuso. Domando all'impiegata come fosse possibile, dato che l'indirizzo corrisponde a un'abitazione privata, in cui qualcuno era rimasto appunto in attesa dell'arrivo del corriere. Chiedo anche a cosa fosse servito fornire il mio numero di telefono, se poi nessuno mi aveva chiamato. La risposta è stata un classico dei dis-servizi all'italiana: il corriere non è tenuto a telefonare e poi quello era ciò che a lei risultava dal terminale. Ma eravamo ancora nell'ordine del solito disordine. Fissato per oggi per il terzo passaggio, chiamo questa mattina per avere la conferma e l'impiegata non sa dirmi l'orario in cui passerà il corriere: dalle 8.30 alle 18.30. Una finestra di tutto rispetto. Ma non è bastata. Infatti alle 17.30 ho telefonato per l'ennesima volta, conoscendo i miei polli e ho avuto la conferma che DHL non sa lavorare: per lo meno non sa gestire il servizio clienti. L'impiegato con cui ho parlato questa volta, dopo che il suo collega un minuto prima aveva interrotto la comunicazione per un motivo che ignoro, mi ha comunicato che il terzo passaggio era in realtà previsto per domani. Rispiegare tutto l'iter non mi è servito a niente. Ho deciso così di passare personalmente in deposito, domani. Poi vedrò se e come potrò sporgere reclamo. Intanto faccio quello che farebbe un blogger americano: denuncio sulla rete l'incompetenza di DHL, sperando che l'azienda ne tragga una lezione. Ma non nutro alcuna speranza in questo senso.

giovedì 23 dicembre 2010

Sempre più Popolare!

Questo pomeriggio ho parlato a Jalla! Jalla! di due mostre sui Longobardi, attualmente in corso, la prima a Spilamberto (MO) e la seconda a Monza. Prosegue, così, la mia collaborazione con Radio Popolare, iniziata un po' casualmente quasi due anni fa con un'intervista che mi fece Claudio Agostoni. L'effetto "traino" sulle visite ad ALIBI è pressoché inesistente, però devo ammettere che mi diverto e ci sto prendendo gusto.

ALIBI: Akhenaton a Ginevra

venerdì 17 dicembre 2010

Ma come sono Metsu!?

È stato senza dubbio uno dei viaggi più faticosi che abbia mai fatto. Eppure doveva essere poco più che una gita culturale in giornata. Ad Amsterdam. E invece.... E invece ho dato retta alle previsioni di Meteo.it che pronosticavano un basso rischio di pioggia nel pomeriggio, quando io e i miei compagni di avventura saremmo stati a visitare la mostra sul pittore Gabriel Metsu. All'arrivo ad Amsterdam ho compreso di aver commesso un grave errore che ho pagato per tutta la mattinata, inzuppandomi come un pastore belga (nel senso del cane, non del sacerdote). Mi sono salvato dal naufragio acquistando un ombrello nero stile milord per soli 5 euri. Purtroppo però le scarpe erano ormai ridotte a due spugne, tanto che durante il pranzo con presentazione stampa della mostra, ho osato togliermi la scarpa destra per evitare che mi si congelasse il piede.

Un giro di carta igienica tra il piede e la calza e un altro tra la calza e la scarpa mi hanno permesso di arrivare a casa sano e salvo, in condizioni più che discrete. Certo, mi sarei volentieri risparmiato le tre ore bloccato sull'aereo in messianica attesa dello sbrinatore, ma - come si suol dire - tutto è bene quello che finisce bene. Mi ero alzato alle quattro (ormai quasi 24 ore prima) per tornare finalmente sotto le coperte alle due e mezza. Anzi: alle due e Metsu!


mercoledì 15 dicembre 2010

Mangiare l'orecchio a Casini


"El primer ministro, que sabe más por viejo que por diablo, no necesitaba el soplo. Nada más acabar la votación, se acercó a los democristianos de Pierferdinando Casini, y comió la oreja del líder católico entre besos y susurros. Besar a Casini, en Italia, no equivale a besar al Papa, pero es igual que basar a la curia. De forma que, ancora una volta, será lo que la Santa Madre Iglesia quiera que sea".
Così oggi Miguel Mora sul País.

martedì 14 dicembre 2010

Romae omnia venalia esse

Verum ex eis magistratus et imperia, postremo omnis cura rerum publicarum minime mihi hac tempestate cupiunda videntur, quoniam neque virtuti honos datur neque illi, quibus per fraudem is fuit, tuti aut eo magis honesti sunt. Nam vi quidem regere patriam aut parentes, quamquam et possis et delicta corrigas, tamen inportunum est, cum praesertim omnes rerum mutationes caedem, fugam aliaque hostilia portendant. Frustra autem niti neque aliud se fatigando nisi odium querere, extremae dementiae est: nisi forte quem inhonesta et perniciosa lubido tenet potentiae paucorum decus atque libertatem suam gratificari.

E dato che la storia si ripete scadendo da tragedia a farsa, loro avevano Sallustio per raccontare la fine di un'epoca, noi abbiamo Sallusti.

lunedì 13 dicembre 2010

Ci mettiamo la firma

La situazione è grave, ma non seria. Quella che è forse la più citata delle celebri sintesi di Flaiano torna di strettissima attualità oggi (e soprattutto domani, è il timore). Ma noi parliamo di cose serie, per un momento, e lasciamo sfumare in sottofondo il vocio da fiera delle pulci. E usiamo il noi come fanno Guzzanti padre e il Mago Otelma (due comici non professionisti, anche se non del tutto involontari), intendendo cioè unicamente le proprie rispettive persone. Oggi abbiamo messo la firma su un pezzo di carta che de facto ci avvicina al dorato mondo dei parlamentari italiani. Da gennaio avremo infatti il privilegio di dover lavorare solo due giorni alla settimana. In teoria saremo quindi liberi di trovarci un'altra occupazione (la quinta o la sesta, non ricordiamo più bene), mentre in pratica cambierà ben poco. Si fa sempre più forte, però, la tentazione di coltivarsi un collegio elettorale in sedicesimi e di fare gli ospiti fissi alle trasmissioni di approfondimento politico. Poi magari ci faremo invitare in quella ridente località della Brianza in cui una villa è costantemente vigilata da diverse pattuglie delle forze dell'ordine. E varcando il cancello dovremo trattenere la domanda che da sempre vorremmo porre loro: "Ma l'avete preso?!".

venerdì 10 dicembre 2010

Anche le formiche, nel loro piccolo, sparano c.

Davvero strano questo paese. E non parlo di Mezzago. Un paese in cui per risolvere i guai giudiziari di un individuo (uno a caso) le menti più intraprendenti ne escogitano di ogni tipo. E poi ci si lamenta della fuga dei cervelli! Ma che fuga e fuga! (e soprattutto che cervelli e cervelli!). Le meglio menti sono ancora tutte qui, tra noi, e aspirano a realizzare gli ideali più nobili. Euro in più, euro in meno (c'è anzi il timore che qualcuno lo faccia a gratis). Uno a caso rischia di finire in galera? E che diamine! Facciamolo senatore a vita! E il direttore di un giornale - uno a caso - si dice dispiaciuto di non averci pensato lui per primo. E un altro celebre giornalista, oggi su posizioni distanti ma proveniente dal medesimo passato, afferma che chi si scandalizza è colpevole di ingenuità e fa notare che c'è già un senatore a vita piuttosto chiacchierato. Dunque di che stupirsi?! Di nulla. Anzi, allunghiamo la lista e apriamola a chi fa fallire una multinazionale, a chi accantona fondi neri, a chi commercia in armi, a chi spara cazzate... Una logica implacabile, aristotelica. Mi spiace ammetterlo, ma gli anni che mi si accumulano sulle spalle ancora non mi hanno insegnato ad apprezzare gli smaliziati che ritengono di sapere come va il mondo solo perché hanno perso (se mai l'hanno avuta) la dignità di nutrire un sano disprezzo per tutto ciò che lo merita. Per esempio quest'ennesima scemenza.

giovedì 9 dicembre 2010

Yo soy bloguero

A prescindere dallo scarabocchio nero su bianco, cresce in me la consapevolezza di essere un blogger (con tutte le conseguenze del caso). Ne sto facendo un lavoro, ma anche un approccio al mondo della comunicazione. Non vorrei arrivare a dire "una filosofia di vita" perché ho troppa stima di voi, miei dodici affezionati lettori, di me stesso e soprattutto di Socrate, Platone e Luciano di Samosata (che a rigore non era filosofo, ma io considero tale). Staremo a vedere nei prossimi mesi come si svilupperà questa impresa e quelle che le ruotano attorno. Ovviamente ve ne renderò conto qui, su Belpais. :-)

mercoledì 8 dicembre 2010

Somos lo que comemos

Siamo quello che mangiamo, eh sì. Lo ricorda anche Ferran Adrià, il celebre chef del Bulli, in un articolo pubblicato sul País Semanal qualche domenica fa. Lo correda un servizio fotografico di Peter Menzel che ha girato il mondo per immortalare 80 diete differenti, da quella della modella americana che consuma 2.700 calorie al giorno, a quella del mercante di cammelli egiziano che ne consuma 3.200, esattamente 1.000 in meno del torero spagnolo: niente però a confronto delle 6.500 calorie al giorno del cacciatore di foche groenlandese, ovvero poco più di otto volte la dieta quotidiana di una pastora masai, che si ferma a 800. Tornato da teatro (ho visto il bel Doctor Frankenstein dei Cantieri Teatrali Koreja al Tieffe di Milano), ho mangiato un po' di pane con la bresaola mentre sfogliavo il servizio.

martedì 7 dicembre 2010

Putinate alla fattoria degli animali

Pare che il piano B preveda un passo indietro per Berlusconi che finirebbe col fare il ministro degli Esteri, lasciando la poltrona di primo ministro ad Alfano o Letta (Morandi è già impegnato con Sanremo, Fabio Volo ha ripreso da poco la sua trasmissione e io devo aver lasciato il cellulare spento, zioporcino!). L'ipotesi ha il sapore di una barzelletta che non fa ridere e spero lo stesso valore. L'unico fatto positivo sarebbe il passo indietro dell'attuale responsabile della Farnesina che ha "salutato" l'arresto di Assange con la gratuita dichiarazione: "Assange ha fatto del male alle relazioni diplomatiche internazionali e mi auguro che sia interrogato e processato come le leggi stabiliscono". Non farà benissimo alle relazioni diplomatiche dire che il re è nudo, anzi i re sono nudi (e i mezzi-re, i quarti di re, i principi consorti, i vassalli e i valvassori, gli scudieri e gli stallieri - ma lasciamo stare gli stallieri...), figurarsi le parole di Minniti o il comportamento del sindaco di Firenze che scambia la villa di Arcore per la stalla di Betlemme... Pare che l'asinello, appoggiato il muso alla finestra per curiosare, non sia riuscito a distingurere rottamatori da rottamandi. Mancano ancora settimane al cenone e siamo già alle cozze.

lunedì 6 dicembre 2010

1899: Odissea nella Blogosfera

Belpais pare registrare un discreto successo: Wikio lo pone al milleottocentonovantanovesimo posto nella classifica dei blog. Non male, soprattutto considerando che a gennaio la sua quotazione era 40.380. L'obiettivo del 2011 è scendere sotto quota 1.000! :-)

domenica 5 dicembre 2010

Macché ricambio d'Egitto!

Dopo trent'anni di potere ininterrotto il faraone sembra questa volta pronto a far posto a qualcuno di più giovane. Qualcuno a caso: PierRamsete III...

sabato 4 dicembre 2010

Chissà perché

In un recente viaggio in Svizzera, al momento di ordinare la cena, qualcuno mi ha fatto notare che il risotto buono lo si mangia in Italia, perché rischiare dunque una più che probabile delusione scegliendolo in un ristorante all'estero? Ovviamente ho ordinato il risotto e mi è piaciuto molto. La scena si è ripetuta in almeno un paio di occasioni davanti alla tazzina del caffè, questi sì al di sotto della sufficienza. Per non parlare della pizza, notoriamente immangiabile quando si oltrepassa il confine, in qualunque direzione della rosa dei venti si vada. Chissà perché, però, il peggior risotto che abbia mai mangiato e il peggior caffè che abbia mai bevuto li ho presi in Italia... E taccio della pizza in cui ho avuto la sfortuna d'imbattermi stasera qui a Roma. Al solo pensiero sto male...

venerdì 3 dicembre 2010

Lettere Persiane

A chi rimproverava i Persiani per essersi compromessi a un'iniqua trattativa coi nemici Mongoli, il saggio Pensassort replicava con orientale ma altrettanto lapalissiana evidenza: i Mongoli non avevano motivo di scendere a patti coi Mongoli, appunto perché erano già Mongoli. I Persiani - chiudeva così il discorso - erano deboli, ma non Mongoli...

giovedì 2 dicembre 2010

La giornata degli specchi

Giornata molto intensa, fatta di parole (soprattutto di altri) e specchi: quelli di Tiziano - ammirato due volte in anteprima (accanto a MM l'ex sindaco di Milano Borghini) e quelli di Tiepolo a Palazzo Clerici.
E tra poco Roma e la passeggiata per i Fori Imperiali...

mercoledì 1 dicembre 2010

Cicchitto e Berlusconi

Lo so: come titolo è un po' forte, ma in quest'epoca di decadenza bisogna ritrovare il coraggio di chiamare le cose col proprio nome. Dunque Cicchitto e Berlusconi. Del secondo cos'altro rimane da dire? Poco o nulla. Poco o nulla sembra aver da dire anche Cicchitto, ogni volta che deve rilasciare una dichiarazione ufficiale, e cioè almeno un paio di volte al giorno. Ci siamo ormai abituati alle sue comparsate televisive che hanno l'unico merito di essere meno fastidiose di quelle di Capezzone, ma mi pare che sia modesto come merito. Mi domando se davvero Cicchitto creda all'indispensabilità cosmica di Berlusconi, senza il quale - parrebbe dalle sue tirate sempre più stanche - il sole invertirebbe il suo cammino, le piramidi crollerebbero (tacciamo di Pompei, va') e i comunisti sarebbero finalmente liberi di imporre la loro dittatura su tutto il globo terracqueo (isole comprese). Ma cosa succederà davvero il giorno dopo? Con che animo Cicchitto si alzerà dal letto? Ma, soprattutto, dovremo ancora sorbirci le sue dichiarazioni o un'amnistia generalizzata ci libererà di questa tortura? Ai posteri l'ardua sentenza. Vabbè, sentenza fa un po' giustizia a orologeria...