domenica 28 novembre 2010

Evviva la fuga (di notizie)

I primi file decrittati da WikiLeaks stanno invadendo le redazioni dei giornali di tutto il mondo. Anche Belpais è entrato in possesso di una cartella "scottante". Ecco una selezione dei documenti più compromettenti:
- L'ambasciatore USA a Roma afferma che le barzellette di Berlusconi non fanno ridere, mentre le poesie di Bondi fanno proprio [omissis].
- Un ministro birmano confessa che quando gli hanno presentato l'omologo italiano Calderoli ha pensato di essere su Scherzi a parte.
- In una comunicazione cifrata lo stesso ministro birmano conferma che tutt'oggi pensa che Calderoli faccia parte del cast di Scherzi a parte.
- In una telefonata da un cellulare ritenuto a prova di intercettazione, lo stesso ministro confessa di non aver mai amato la trasmissione Scherzi a parte.
- Quando agenti della CIA gli hanno spiegato che Calderoli è davvero un ministro del governo italiano, il ministro birmano è andato in edicola a comprare tutti i DVD della serie Scherzi a parte. L'edicolante sostiene di avergli sentito bofonchiare "Alla fine tanto male non era, come format... e di certo ho visto di peggio".
- Una gola profonda all'interno del governo tedesco confessa che la cancelliera Merkel pensava di essere su Scherzi a parte quando il primo ministro italiano le ha fatto quello scherzo infantile durante un summit internazionale.
- Un agente dei servizi di sicurezza bulgari ha scritto in un'informativa che un noto produttore di bevande alcoliche ha preso a pugni un giornalista italiano. Il suo superiore ha corretto l'informativa mettendo tra virgolette la parola "giornalista".
- La segretaria personale ha informato il premier guatemalteco della visita del ministro della cultura Bondi agli scavi di Pompei dopo il crollo della Domus dei Gladiatori. Il premier guatemalteco non credeva alla notizia. Non del crollo della Domus, né della visita successiva. Non ci credeva che Sandro Bondi è davvero ministro della cultura. Pensava di essere su Scherzi a parte.
- In un'informativa riservatissima dell'ambasciatore del Burundi a Tokyo l'interessato confessa la convinzione di credere che gli stessi ministri Bondi e Calderoli (la lista in realtà è molto più lunga, ma gli altri nomi sono coperti da omissis) pensino di essere su Scherzi a parte.
- Putin ritiene che Apicella sia stonato. Apicella pensa lo stesso di Putin (lo rivela un telegramma inviato dall'ambasciatore del Togo).
- Il papa sarebbe pronto a riconoscere che il Sole non ruota attorno alla Terra, ma i cardinali starebbero ostancolandolo perché convinti che la gente non sia pronta per una rivelazione così clamorosa.

Semplificazione

Noi storici dei poveri preghiamo tutte le sere che emerga prima o poi un Tacito in grado di raccontare ai posteri, sine ira et studio, quest'epoca di inarrestabile decadenza che stiamo vivendo. Il novello Cornelio avrà fin troppo materiale su cui lavorare, a prescindere dai file decrittati di WikiLeaks. Lo immagino mentre affronta la dichiarazione all'Ansa del Ministro della Semplificazione Calderoli. Lo vedo tentennare. Mi sembra di sentire il suo bisbiglio mentre legge a se stesso le parole sopra riportate. Ma non riesco a prevedere se avrà sufficiente forza di arrivare fino all'ultima riga. Vorrei sussurargli all'orecchio di non preoccuparsi: il titolo è già più che sufficiente. Alla semplificazione non resta che opporre la semplificazione.

venerdì 26 novembre 2010

Io e Vodafone

Essendone stato cliente per molti anni, pensavo tutto il peggio possibile di Telecom e TIM. Poi sono passato a Vodafone. Continuo a pensare tutto il peggio possibile di Telecom e TIM, ma ora, nel mio inferno personale, li metto in compagnia di Vodafone (sarà per quello che si chiamano compagnie telefoniche?!). Non vi annoio con tutte le angherie che ho subito: sono certo che ciascuno di voi ha un cahier de doléances ben fornito. Ma quello che davvero mi fa infuriare è che debba digitare sei o sette numeri prima di parlare con un operatore, a volte selezionando la stessa richiesta in passaggi successivi. Invece di spendere milioni di euro in campagne pubblicitarie sempre più imbarazzanti (sono peggio dei cinepanettoni, da cui peraltro pescano personaggi e gags da bagaglino) non sarebbe meglio fornire alla clientela un servizio degno di questo nome?

Belpais festeggia con Napo

Sì, va bè: la neve sul piano padano (oggi sono decisamente CCCP); le occupazioni studentesche; la guerra tra le Coree; i Pro-Vita da Fazio; Casini e Montezemolo; Mara e Alessandra... Nulla di nuovo sotto il sole. Ma Belpais festeggia i suoi primi 500 post con i cioccolatini delle donne di Napo. Ne ho parlato anche su Radio Popolare (dei cioccolatini di Napo, non dei 500 post di Belpais...).

martedì 23 novembre 2010

I presunti diari di Hello Kitty

Voi correreste in edicola a comprare I presunti diari di Hello Kitty? No, non rispondete: è una domanda palesemente retorica con risposta negativa implicita... Beh, in libreria sono in vendita i presunti diari di Mussolini, pubblicati da una prestigiosa casa editrice dopo essere stati acquistati da Dell'Utri. Ieri ho visto alcuni momenti della trasmissione che Lerner ha dedicato - anche - alla pubblicazione di queste agende. Beh, da storico dei poveri, ho sentito delle baggianate a livello del Grande Fratello. Mi ha stupito soprattutto la leggerezza (inconsistenza) delle argomentazioni con cui Dell'Utri ne sosteneva l'autenticità. Pardon: la presunta autenticità. Non male per uno che combatte da tempo - pro domo sua - la cultura della presunzione, del sospetto.

lunedì 22 novembre 2010

Legalizziamo le droghe

Non ho particolari simpatie per Pannella e i suoi (sto usando un eufemismo), ma forse sarebbe il caso di prendere in seria considerazione la legalizzazione delle droghe. Non per niente: almeno si spiegherebbero uscite come quella immortalata nella foto qui sopra, presa dal sito del Corriere. A prescindere dal tono simpaticissimo tipico del Partito dell'ammmore, rimangono da spiegare l'immagine e soprattutto le motivazioni che hanno spinto i committenti a esprimere la solidarietà al capo di un governo manifestamente alle cozze (e non per i meriti della sinistra, peraltro). "Tra il sublime e il ridicolo non c'è che un passo" diceva Napoleone. Molto meno tra il ridicolo e l'allucinazione.

domenica 21 novembre 2010

C'è un piano per cancellare la retta

Lasciate perdere i paranoici patrioti a stelleestrisce che divelgono i cartelli stradali perché li considerano segnali in codice destinati ai nemici pronti a invadere gli USA. Qui si parla di cose serie. Le menti più raffinate l'hanno compreso da tempo: c'è un piano del Governo per cancellare la retta. Non del nostro governo, incapace di affrontare l'emergenza rifiuti campana o garantire la tutela del patrimonio storico e artistico o predisporre una qualche iniziativa valida contro la crisi economica. No, no: del Governo pluto-masso-giudo-comu-ricchio-juve-matu-musul-buro-cratico che regge le sorti del mondo (piuttosto alla cazzilla, a giudicare dai risultati... ma questo è un altro discorso). Il piano consiste nel far scomparire i rettilinei dalle strade italiane, cominciando dalla Lombardia (la Padania non esiste) e più precisamente dalla Brianza. In illo tempore, nei bei giorni andati - quando Berta filava - era possibile percorrere interi chilometri senza incontrare una rotonda né un semaforo. L'automobilista brianzolo poteva illudersi di guidare lungo le mitiche strade degli States, fuorviato anche da cartelli tipo California in quel di Lesmo. Da anni ormai il paesaggio è cambiato e le rotonde in Brianza sono più comuni dei cactus in Arizona. Quelli che ancora riescono a fare un chilometro su un rettilineo tengono il segreto per sé per il timore che una qualche amministrazione locale, municipale, provinciale, regionale, nazionale, continentale o il succitato Governo, intervenga a modificare in modo innaturale il percorso piazzando una rototoria e/o un semaforo e/o una cunetta di un metro e mezzo (le più alte hanno in cima dei faretti per segnalarne la posizione agli aerei durante la notte o nei giorni di nebbia...). Le agenzie turistiche più aggiornate stanno già offrendo pacchetti all-inclusive verso i paradisi del rettilineo per automobilisti frustrati: volo + hotel + autonoleggio. Le mete più gettonate sono la Basilicata e la Castilla y Leon. Qualcuno si stupisce di questa nuova moda, ma io personalmente non ne vedo il motivo. Esistono il turismo sessuale, enogastronomico, artistico, sportivo e financo quello venatorio (chiedete al buddista Baggio): perché non dovrebbe esistere quello automobilistico?!

venerdì 19 novembre 2010

Non è un paese per fighetti digitali

Dopo tanto vagabondare, sono tornato alle origini: dunque al Solito Insolito (ho già fissato in agenda il giorno in cui ne completerò la digestione: mercoledì prossimo, in tarda serata. D'altra parte si sa: le cose belle della vita o sono immorali, o fanno ingrassare o escono con qualcun altro. O appunto si digeriscono la settimana dopo...). Questa volta però avevo una freccia in più al mio arco. Il fido Blackberry, infatti, si accompagna ormai da tempo con l'iPad, strumento di lavoro - certo - ma anche innegabilmente motus symbol dei fighetti digitali sempre connessi a internet. Sempre connessi a internet dove internet c'è, ovviamente. Da una ricerca fresca fresca risulta che gli Italiani hanno fatto incetta di iPad e fratelli, che però tengono a casa perché la rete wi-fi è ampia ancora come una pozzanghera (non di quelle di Mezzago, però). Ma questa è la parte meno grave! Io che ho preso la versione 3G, riesco a utilizzarlo meno di quanto vorrei. Tanto per dire: al bar dove ho pranzato oggi, in centro a Vimercate, la copertura di Vodafone è nulla. È inutile fare i fighetti digitali in assenza di segnale... Altro che Pedemontana, dateci la copertura 3G!!!

Non è NEMMENO un paese per viaggiatori

giovedì 18 novembre 2010

Ipazia e il parcheggiatore menefreghista

È stata una bella serata, quella di ieri. Ho assistito alla presentazione in Braidense del romanzo storico Ipazia, con l'autore Adriano Petta (il co-autore Antonino Colavito è scomparso nel 2007), al termine della quale, insieme a pochi altri suoi amici (tra cui il comico di Zelig Andrea Bove) ho partecipato a una veloce visita guidata del Museo dell'Osservatorio Astronomico di Brera. Degna conclusione la cena in un ristorante toscano a due passi da lì: abbiamo piacevolmente chiacchierato di filosofia e religione, storia, ruolo degli intellettuali, mondo dell'editoria, e ovviamente di Ipazia, in onore della quale abbiamo alzato i calici.
Tornato sulla terra - o meglio a Cimiano - mi sono ritrovato questo bigliettino sul parabrezza. Mi spiace che l'autrice abbia avuto difficoltà a uscire dal parcheggio. Ho qualche motivo di credere che non siano state maggiori di quelle che ho avuto io nell'entrarci... :-)

mercoledì 17 novembre 2010

Bon vivant padano

Ne sono sempre più consapevole: non tutti i giorni le cose s'infilano nell'ordinata sequenza che io mi immagino e per la realizzazione della quale cerco di fare il mio meglio. Capita per esempio di essere svegliati alle 7.08 da una telefonata che sarà soltanto la prima di una serie, alla quale peraltro - come alle successive - non risponderò. Ma il risultato non cambia: la giornata è compromessa e l'umore pure. Ma so anche apprezzare, con una sempre maggiore consapevolezza, i giorni buoni. La mattina di oggi va archiviata di diritto in questa cartella. Ho visitato, per la prima volta, la chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore a Milano; ho visto la bella mostra su Botticelli in Lombardia al Poldi Pezzoli (otto opere!); ho gettato un altro piccolo seme nel campo del futuro, con la speranza che non ci sia solo del marcio in Danimarca; ho comprato El País in edicola (da mesi mi è scaduto l'abbonamento digitale e non riesco a rinnovarlo, sigh!) e due libri su Beirut e la Tomba di Alessandro Magno; ho mangiato due ottimi panini. Il primo si chiamava Padano. L'ho scelto apposta, non solo in base agli ingredienti: salame e brie. Da buon brianzolo so che la Padania non esiste, al contrario della Brianza, anche intesa come stato d'animo (visitate il blog del mio amico Brianzolitudine). Casualmente ho poi scoperto l'Eliana: Praga, brie e sgombro sott'olio. L'ho mangiato in omaggio alla collega appena conosciuta in quel di Losanna, davvero una città "che non ti aspetti": oggi è il suo compleanno. Chiudo ripensando a quel mezzo sorriso ricevuto per le vie del centro, regalatomi senza che ci fosse bisogno di ricorrere alla tattica ingaggiante del "ma che brutte scarpe che hai!". MM mi ha spiegato che se succedesse a lei, il malcapitato si beccherebbe una pedata stampata sul didietro. Ma immagino che esistano donne e donne, così come esistono uomini e uomini (e no).

LEGGI ANCHE: Confesso che me la sono scialata
ALIBI: Cartoline da Losanna

lunedì 15 novembre 2010

Leghisti a domicilio

Ormai nessuno sembra più far caso al corteo che con cadenza settimanale raggiunge la reggia di Arcore. Chissà in quale altro paese del mondo (aggiungeteci l'aggettivo che volete tra: occidentale, libero, liberale, democratico, avanzato...) capita che esponenti di governo decidano la propria agenda politica non nel luogo deputato (ovvero il parlamento), ma nell'abitazione privata del premier. Gli Italiani devono essersi convinti che sia una prassi del tutto normale. A me l'unico dubbio che un po' arrovella la mente è: "ma i leghisti non ce l'hanno una casa?!". Mi è stato insegnato, infatti, che chi mangia la gallina degli altri impegna la propria. Fuori di metafora: Bossi non può invitare Berlusconi a casa sua? Ogni tanto, così, per cambiare... Non per niente: solo per evitare quel surplus di traffico che si crea in Brianza in occasione di queste simpatiche rimpatriate.

Grandi biografie, grandi cappellate

Ieri mattina ho svaligiato la mia edicola. Per la modica cifra di 34 euro abbondanti ho comprato il classico saggio sulla Rivoluzione Francese di Furet, una monografia sull'esercito spartano e i quotidiani La Repubblica e il Sole 24 Ore. Non ho saputo resistere nemmeno davanti alla biografia di Federico II della medievista Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri, riedita dal Sole 24 Ore. Il grafico sarà rimasto tramortito dal wertmülleriano nome dell'autrice, sta di fatto che si è menato via e ha piazzato in copertina il celebre ritratto federiciano di Piero della Francesca. Peccato che il pittore di Sansepolcro abbia raffigurato Federico da Montefeltro e non lo svevo Federico II.

mercoledì 10 novembre 2010

Yes, (i)MacBook

È stata dura. Ho dovuto pazientare. E pazientare. E pazientare. E avere pazienza. E aspettare. E attendere. E pazientare. E aspettare. Poi finalmente il mio MacBook è arrivato. Poco importa che non sia nuovo né tantomeno mio. L'importante è che sia arrivato.

martedì 9 novembre 2010

In ginocchio mai! Evviva la riga!

Ha ragione Lui: i giornali sono tutti in mano ai comunisti! Solo un titolista comunista può scrivere "Veneto in ginocchio, arriva Berlusconi". Altro che Benigni e Dario Fo! Altro che Mourinho e zero tituli! Altro che Bartezzaghi e Vauro! Qui siamo all'apoteosi dell'ironia (consapevole o meno...) strizzata in una riga.

Le icone del Cardinale

Il Cardinale di Milano, Dionigi Tettamanzi, ha deciso di mettere all'asta alcune delle sue icone a favore del fondo Famiglia-Lavoro destinato a chi ha perso il posto di lavoro. Iniziativa benemerita e lodevole, ma spero tanto che le icone non siano queste! Tra parentesi noto che ci sono quelle dello scrittore e dell'editor, ma non quella del blogger: censura o ritardo culturale? :-)

Stanlio e Ollio in salsa veneta

Come si dice "siamo alle comiche" in veneto? Non lo so e non mi interessa (ma questo l'ho già detto ieri). Leggo questa ultim'ora sul sito del Corriere della Sera e non so se piangere o ridere. Lui e il suo amico Tremonti non ci potevano pensare prima? Hanno la stessa tempestività del ministro Bondi. Il programma prevede sopralluoghi a disastro avvenuto e mance per sopire chi grida di più, in attesa che torni il sole e gli Italiani (compresi i Veneti) si dimentichino di vivere sull'orlo di un vulcano o in una zona sismica o accanto a un fiume pronto a straripare alla prossima pioggia... Ma la domanda rimane quella di sempre: sono più responsabili loro o noi (voi!) che li abbiamo eletti?

lunedì 8 novembre 2010

Due euri per il Veneto?

Come si dice chiagnere e fottere in veneto? Non lo so e non mi interessa. L'Italia - mitico Nord-Est compreso - si sta squagliando per dissesto idrogeologico a cui la classe dirigente non sa opporre altro che lamentele e promesse di un futuro radioso (all'ombra del sole delle Alpi?). Ho appena visto un servizio del Tg de La7 in cui il primo cittadino di uno dei centri più colpiti dall'alluvione, ex parà della Folgore, diceva che anche lui che per tutta la vita è stato contrario agli scioperi era pronto allo sciopero. Mi viene da pensare che se avesse aderito a qualche sciopero nella sua vita, magari non staremmo assistendo a questo sfaldamento. Forse non erano messi in discussione i suoi diritti (o i suoi privilegi)... Da parte mia provo maggiore vicinanza per la lotta che stanno portando avanti gli immigrati bresciani appollaiati sulla gru. Mentre sotto di loro la polizia non ha trovato niente di meglio da fare che caricare il presidio radunatosi in loro sostegno.

Nespresso, what else?

In largo anticipo su Natale e indipendentemente dal fascino di George (sono più sensibile a quello di Elisabetta...) la macchinetta del caffè Nespresso è entratata a far parte del mobilio di casa. Dico mobilio perché MM l'ha piazzata in bella vista su una delle librerie del soggiorno, dopo averla inaugurata sul piano della cucina (vedi foto). Il primo gusto che ho provato, in onore delle Fiandre, è stato il Vivalto Lungo... :-)

domenica 7 novembre 2010

Yes, we can

La Bastiglia rasa al suolo e il Palazzo d'Inverno cannonneggiato (o meno) dall'Aurora ci insegnano che ogni tanto possiamo sederci a tavola senza essere invitati. Quelli seduti, infatti, non mostrano grande interesse a cambiar di posizione e raramente (cioè mai) si alzano dal posto di propria spontanea volontà. E invece una società può dirsi sana soltanto quando poggia su un turn over costante e completo. Intanto vi faccio gli auguri di un felice 7 novembre.

sabato 6 novembre 2010

Che bella foca!

Non fatevi illusioni: sono il primo a riconoscere che non si vive di sola cultura. Certo, di questi tempi sarebbe il caso di alzare un pochino il livello. Paulo maiora canamus, per dirla con Virgilio. Ci sono però occasioni in cui la situazione richiede una macchina fotografica a portata di mano e una citazione cinematografica ad hoc.

Stop & Go

Periodo intenso, tra viaggi, lavori (plurale), appuntamenti e incontri. A volte mi sembra che i vari tasselli si stiano componendo in un disegno più o meno chiaro, altre mi pare invece che tutto proceda alla cazzilla. Leggo meno di quanto vorrei, scrivo meno di quanto dovrei e parlo molto più di quanto sia mia abitudine. Certamente il cambiamento è imposto dalla direzione che stanno prendendo i miei lavori, tuttavia registro un mio sempre maggiore fastidio verso l'istituto della chiacchiera. A fine giornata mi domando cosa resti di tutte quelle parole dette e ascoltate e spesso la risposta è deludente. La piramide di Cheope e il Colosseo non sono stati costruiti (solo) con le chiacchiere. Dunque è il caso di rimboccarsi le maniche e centellinare le parole.

martedì 2 novembre 2010

Aperitivo veronese

Sono in una "cantina" a Verona a mangiare qualche crostino, accompagnato da mezzo bicchiere di Barbera. Devo tirare le 20.45 per assistere alla prima della Trilogia della villeggiatura di Goldoni con Toni Servillo. Tre ore di spettacolo... Speriamo sia bello come dicono!