martedì 30 marzo 2010

Mi Lecco le ferite

Sono giorni (tempi) strani. In disordine: ho stirato un gatto; ho visto Branciaroli in guêpière; è iniziata la guerra del barbecue; ho iniziato le Scintille di Lerner; ho ricevuto una telefonata che mi rinfranca; ho preso la grandine cercando della posta inesistente nella cassetta; ho comprato un po' di libri, ne ho ricevuti altri e altri ancora ne riceverò (e taccio di quelli che ho spostato...); ho visto il dr House. Ho constatato che dimettersi non è un'abitudine italiana (chapeau dunque a Fitto) e che vincere, in determinate circostanze e con determinate persone, si può. Lecco dunque sono.

lunedì 29 marzo 2010

Alle prossime voto il cavallo di Caligola

Vedo però che qualcuno (molti: diamo a Cesare - Caligola, anzi - quel che è di Cesare - Caligola, anzi) mi ha anticipato e superato. Più del cavallo poté l'asino.
Disgrazia di alcuni è non avere figli. Di altri, averli. Di altri ancora, subire i figli altrui...

sabato 27 marzo 2010

Il paese dei pacchi

Certo che in questi giorni gli impiegati delle poste stanno facendo un sacco di straordinari! Tutta quella corrispondenza da smistare... (stavo scrivendo sminare...).
PS: tra mezzora vado in posta. Poi vi dico che cosa ho trovato nella cassetta.

Posta a orologeria

Belpais statti zitto...!

venerdì 26 marzo 2010

Il miracolo arriva per posta

Non so voi, ma io ho un sacco di problemi con la posta. Quella normale, tradizionale, cartacea. Quella che dovrebbe arrivarmi nella cassetta della posta, appunto, con puntualità. E che invece arriva quando vuole lei, spesso in ritardo. Mi è capitato, per esempio, di ricevere un invito per la presentazione di una mostra a presentazione già avvenuta. Le cose non vanno meglio da quando ho noleggiato una cassetta direttamente all'ufficio postale. E poi c'è la beffa dei corrieri, che consegnano a loro comodo dando una "finestra" temporale di una giornata. Non un'ora. Un giorno. E non sempre la rispettano, 'sta finestra. Mi fa sorridere dunque che il pacco con della polvere strana sia arrivato al premier in chiusura di campagna elettorale. Ma ancora di più mi fa sorridere quella che sospetto essere una perfidia dei giornalisti del sito di Repubblica. "Il mittente avrebbe disturbi psichici" è subdolamente subliminale.

giovedì 25 marzo 2010

Quel paraculo di Euripide

Euripide mi ha insegnato che la seconda decisione è la migliore. Migliore della prima, perlomeno. Si è però dimenticato di dirmi che esistono delle eccezioni, come per tutte le regole. Quelle occasioni in cui è bene dare retta all'istinto che dice: "alzati e vattene. Lascia perdere. Non fa per te. Ci sarà un'occasione migliore". Ma soprattutto si è dimenticato di insegnarmi a riconoscere queste occasioni. Così ogni passo è sempre compiuto in bilico tra ragione e istinto. Euripide avrebbe detto: alla cazzilla.

mercoledì 24 marzo 2010

Un mercoledì da lenoni

Voglio tranquillizzare i miei dodici lettori: non ho ancora giocato l'ultima carta (e spero di non doverla mai giocare). Solo mi piaceva il gioco di parole per il titolo di questo post dedicato a un mercoledì un po' al di fuori della norma. Almeno di quella che è la norma degli ultimi mesi.
- ho ricevuto dei bei complimenti per la recensione sulla mostra Histrionica.
- era in programma un'intervista radiofonica al sottoscritto, saltata per un contrattempo.
- ho finalmente ricevuto Scintille di Gad Lerner, con due mesi di ritardo.
- ho pubblicato l'intervista almuerzo con Renato Ornaghi, alias Brianzolitudine.
- ho parlato del futuro con un paio di potenziali sponsor.
- ho bevuto un caffé lungo Vivalto in un palazzo del centro di Milano.

martedì 23 marzo 2010

Calvario in solitaria

Pure Gesù, nel suo piccolo, s'è fatto aiutare dal Cireneo. A me tocca l'acchianata tutta in solitaria. Arrivato alla soglia dei quaranta, sento sempre più il peso di tre gravi mancanze (le assenze, è dannatamente vero, hanno un peso): un amico, un socio e un maestro.
Meno male che è martedì e sta per iniziare il Dr House.

venerdì 19 marzo 2010

Blogger Boy is waiting

Diciamo che Cheope ci ha messo meno a (far) fare la sua piramide, tuttavia alla fine quello che conta è il risultato. Nel frattempo Blogger Boy (d'ora in avanti BB) attende. E attende. E poi attende. E poi aspetta. E aspetta. E poi attende. E attende.
Zio porcino.

giovedì 11 marzo 2010

L'ignoranza non paga. Figurarsi la cultura!

Per motivi che ignoro, mi è arrivata una mail in cui mi si comunica che da oggi il cachet di quest'uomo è di 2.500 euro, più le spese del viaggio da Milano. Senza fare del facile snobismo, non ho idea di chi sia, quest'uomo. Il messaggio lo definisce tronista. Senza fare del facile qualunquismo posso confessare che 2.500 euro non li ho mai guadagnati in un mese, neppure quando dirigevo una rivista che usciva in edicola. Per non dire dei compromessi a cui sono dovuto a scendere in questi anni per una manciata di lenticchie. Oggi compreso.

mercoledì 10 marzo 2010

In un paese civile

Ecco cosa scrive la redazione online del Corriere della Sera in un pezzo intitolato Contestatore "placcato" da La Russa.
"Momenti di tensione e convulso finale di conferenza stampa, mercoledì nella sede del Pdl a Via dell'Umiltà gremita per l'intervento di Silvio Berlusconi sul caos delle liste. Il clima si è acceso quando, per la terza volta consecutiva, un attivista politico, Rocco Carlomagno, ha interrotto il premier, togliendo la parola anche ad altri giornalisti e domandando conto a gran voce dei soldi spesi in Abruzzo e dell'inchiesta che coinvolge Bertolaso". Da giornalista solamente pubblicista (chi ha letto il pezzo in questione può comprendere l'allusione) chiamerei quella del Corriere coda di paglia. Sono celebri le domande dei giornalisti accreditati agli show del taicun, come si autodefinisce il premier... Ogni volta penso che siamo arrivati al limite della decenza e poi mi devo ricredere: siamo destinati a scendere ancora più in basso.
In un paese civile domani La Russa non sarebbe più Ministro della Difesa.
In un paese civile oggi La Russa non sarebbe Ministro della Difesa.
In un paese civile.
PS: ancorché tra virgolette, il termine "placcato" penso che sia decisamente scorretto: Carlomagno non tentava di andare a meta, era fermo al suo posto. E ha fatto una domanda. Gli altri giornalisti in sala chissà se si ricordano che cos'è una domanda.

lunedì 8 marzo 2010

Asterix alle Olimpiadi

Il primo che dice "Obelix", si piglia un calcio nei cabasisi. Uno si allena giorno e notte per mesi che trascolorano in anni. E poi pare arrivare finalmente la convocazione alle Olimpiadi. Ma alla contentezza per la desiata notizia subito si frammischia il timore di aver speso tanto, troppo (tutto?), negli allenamenti. Saranno rimaste sufficienti energie per non sfigurare nella gara? Vederemo.
Intanto registro un incontro inaspettato, un invito molto allettante a Ravenna che fa seguito a uno altrettanto allettante (e anche di più, perché negarlo?) a Venezia e la triste notizia della scomparsa di Alberto Ronchey. Di tutto quello che occupa le prime pagine dei quotidiani in questi giorni qui non voglio parlare. Belpais è un blog serio.

sabato 6 marzo 2010

Nosotros los filósofos

Noi filosofi cerchiamo di comprendere il mondo e il meglio che ci possa capitare è di finire scolpiti nel marmo. Vorremmo indicare la retta via alla moltitudine o anche solo al principe di turno, ma nessuno porge orecchio ai filosofi (manco ai filologi, per dirla tutta). Nessuno se li fila, i filosofi.
Noi filosofi allora si arriva al punto di maledire la sorte (ma la sorte non esiste, sostiene ancora ostinatamente qualcuno di noi) che ci ha fatti intelligenti e sensibili agli invisibili legami che uniscono in un tutt'uno il reale. Preferiremmo essere vacui e leggeri come il volgo che sciama per i corridoi dei centri commerciali il sabato pomeriggio (ma anche la mattina, noto).Poi si cede alla perversione di leggere la rubrica di Guia Soncini - passata da Io Donna del Corsera a D di Repubblica - e male ce ne coglie. A te sono sfuggiti gli Smiths mentre guardavi i Duran Duran a Sanremo negli anni Ottanta. Noi già si finiva nelle buche - tra lo sghignazzare delle servette - mentre osservavamo i moti degli astri. E allora capiamo - ahi, che zucche dure abbiamo nosotros los filósofos - che c'è di peggio che essere filosofi (e giornalisti culturali a tempo perso).

venerdì 5 marzo 2010

Imparami a nuotare!

"Ohi, mare mare: dimmi tu come faccio a non annegare!".
In quel momento usciva dai flutti santu Martine Zori.
"Ajò, vieni che t'imparo a nuotare! Non avere paura, vedrai che è facile! Basta stare calmi, sentirsi leggeri e inseguire il respiro. A volte, Luchia mea, facendo i morti si rimane a galla e vivi!".
S. Niffoi, Il Bastone dei Miracoli, Adelphi

mercoledì 3 marzo 2010

Scoop: è caduto l'impero romano!

Scoop!!! Belpais è entrato in possesso (non chiedete come, non potremmo svelarvelo) dell'editoriale di Ernesto Galli Della Loggia che domani il Corriere della Sera NON pubblicherà. Il notista politico spara a zero su Romolo Augustolo e pronostica l'imminente crollo dell'impero romano. D'occidente. Non fa cenno, invece, a quello d'Oriente (che potrebbe dunque sopravvivere per qualche anno alla tremenda catastrofe...). I Barbari sono alle porte e Galli alla finestra. Sempre sul pezzo.

Trentanove

Tra le tre opzioni era la più probabile e quindi non mi sorprendo troppo: nulla di fatto. E non è neppure detto che domani sia la volta buona. Da parte mia non nascondo una certa delusione per lo scarso apprezzamento (così pare almeno agli occhi di un profano) delle potenzialità della coincidenza. Il cosmo dovrebbe reggersi sull'armonia e invece prevale il caos. Tutto va alla cazzilla, insomma...

martedì 2 marzo 2010

Tertium datur

Le cose sono tre:
1) o se ne riparla giovedì
2) o sono realmente (quantamente e bastardamente) sfigato
3) o si chiude il cerchio per dare avvio a una nuova era.
La mia mano tirò con forza il serpente, tirava e tirava invano! Non riusciva a strappare il serpente dalle fauci. Allora un grido mi sfuggì dalla bocca: "Mordi! Mordi! Staccagli il capo! Mordi!", così gridò da dentro di me: il mio orrore, il mio odio, il mio schifo, la mia pietà, tutto quanto in me buono o cattivo gridava da dentro di me, fuso in un sol grido.