martedì 30 settembre 2008

Wuthering heights*

Aria di smobilitazione, oggi in magazzeno. E qualche baldo giovanotto cercava di espellerla ruttando rumorosamente tra i corridoi (tanti libri, ma non siamo alla Sorbona). Tra una mansione e l'altra, rimembravo con il ricarichista milanista e l'amico suo i miei anni al ginnasio. Facevo il calcolo ad alta voce "1985, 1986...", quando l'amico sintetizza: "ti rendi conto che parli di un'epoca in cui non eravamo ancora nati?". Preistoria. Che per uno storico (come me e Gabriello - e forse anche per Jac) è semplicemente il limbo della non-esistenza. Non esistono fatti, se non vengono (se non in quanto vengono) raccontati. Per certi versi (bella questa), mi sento un po' l'Omero del magazzeno...
Pensavo a ciò e ad altro mentre ero all'opera come "spingitore di libri", a cui è delegata la mansione meno entusiasmante di tutte: quella di riordinare i volumi. Vi ricordate Vulvia e Rieduchescional Ciannel? Crociati alla conquista della Terra Santa. Ma chi li spingeva? Spingitori di crociati!!
Ma veniamo alle cose serie. Tornando a casa, ho notato con disappunto che hanno coperto il cartellone di Miss Pittarello con una nuova pubblicità. Horribile dictu. E adesso? Con che animo andrò al lavoro?
Qualche chilometro più avanti la radio mandava Wuthering heights di Kate Bush e la mia mente è subito tornata al Poitou-Charentes, quando la fotografa cercava canzoni che non fossero francesi. Una su tre era quella di Mika, la seconda quella di Ryhanna.

* Cime tempestose

lunedì 29 settembre 2008

Inibizioni urinarie

Sto davvero lavorando troppo. Nelle pause a disposizione durante il primo lavoro mangio la banana o vado ai servizi. Peccato che l'attività della minzione (chissà se Occhiazzurri comprende il termine "minzione"... Significa fare "plin plin". Ti ho mai detto, cara, che sono vendicativo?!) sia inibita dal cartello che mi trovo di fronte e dal repertorio di Senior che nel bagno accanto canta Roberta di Peppino di Capri o Napoli, Napoli, Napoli; forza Napoli, Napoli, Napoli!
Notiziole sparse: si sono dimenticati di avvisarmi che oggi si cominciava un'ora più tardi, quindi sono arrivato in magazzeno come un farlocco alle sette. Per fortuna il ricarichista milanista è giunto poco dopo a farmi compagnia, altrimenti avrei sentito la biografia del criceto dalla nascita al trasloco...
Alla compagnia di mangioni si è aggiunto l'Elbano.
Voi non ci crederete, ma mi ha scritto Miss Pittarello... Invidiosi, eh?!
Postilla ammiraglia
Oggi è il 250° anniversario della nascita di Horatio Nelson, l'eroe di Trafalgar. Tanti auguri, Ammiraglio.

PS incredibile: mentre scrivevo questo post, Miss Pittarello mi ha scritto di nuovo. Giuro! Ommadonna, adesso mi monto la testa...

giovedì 25 settembre 2008

L'odore dell'alba

Giornata particolarmente ricca di spunti oggi (tanto che qualcuno lo svilupperò domani, tempo permettendo). Sono uscito poco prima dell'alba e ho percorso i primi chilometri tranquillo prima di accorgermi di uno strano odore. Ho pensato al concime nei campi (da intellettuale da strapazzo, ignaro della vita agreste, non so quale sia il periodo di concimatura, se ve n'è uno specifico). Poi ho abbassato lo sguardo verso il sedile del passeggero e ho visto il sacco dell'immondizia (il secco) contenente i pannolini del Porcello col patello. Altro che odore dell'alba!
Ignaro dei ritmi agresti, ma cittadino esemplare! Avrei potuto gettare il sacco nei campi (concimati o meno che siano) o fermarmi davanti alla prima abitazione del paesello e lasciarlo insieme agli altri e invece sono tornato fino a casa mia per piazzarlo "al suo posto legittimo".
Ho ripreso la via verso il magazzeno ascoltando alla radio, per il secondo giorno consecutivo, Holiday Rap, quella che fa:
We are going on a summer holiday,
if you want to go, yoh Sven
We're going to London and New York City
And we take a little piece of Amsterdam...
La coincidenza mi stava facendo riflettere, quand'ecco che, giunto all'altezza di Miss Pittarello, ho visto un uomo che fotografava il cartellone pubblicitario. Vestiva una camicia a quadrettoni da boscaiolo e guidava un furgoncino che aveva lasciato parcheggiato al bordo della strada. Era la conferma che Miss Pittarello ha già un nutrito gruppo di fans (siamo almeno in tre, secondo un mio rapido calcolo).
Un chilomtero più avanti, fuori dal cimitero, c'era parcheggiato un altro furgoncino con la pubblicità di prodotti dimagranti. Il messaggio era: "Ritrova la forma perfetta". Mi è sembrato il luogo appropriato...

Appendice salata:
il furgonista e la fugassa

Oggi il furgonista di Genova ha portato un bel po' di focaccia per i simpatici lavoratori del magazzeno. Richiamati dal tam-tam, dalla fame e dal profumo di fugassa, i ricarichisti non si sono fatti pregare e hanno partecipato al lieto spuntino. Io ho preso il mio trancio, l'ho gustato con piacere e poi ho portato al ricarichista milanista l'ultimo pezzo restato. Non l'avessi mai fatto! Si è scatenata una polemica con scambi di accuse su chi si fosse rimpinzato di fugassa a discapito degli altri (di uno in particolare, pare: quello che mi ha lanciato l'infondata accusa di averne mangiato due pezzi).
Momenti di ilarità surreale al momento dell'incellofanamento di un bancale. Puro teatro...

PS: da più parti (tutte femminili) mi sono giunte smentite riguardo il mio aspetto giovanile. Ne terrò conto quando dovrò decidere come spendere l'otto per mille alla mia prima dichiarazione dei redditi da intellettuale da strapazzo miliardario (in euri).

mercoledì 24 settembre 2008

Il non giovane sulla scala

In magazzino (magazzeno, direbbe qualcun altro) desta stupore la mia età. Soprattutto le ragazze mi darebbero dieci anni in meno. E invece ho superato abbondantemente i trentasette e mi domando sempre più spesso quando arriverà il momento di fare sul serio in ambito lavorativo. Immagino per una sorta di pudore, nessuno mi ha ancora chiesto direttamente che cosa ci faccia lì, non essendo nella fascia dei (pre-)pensionati né in quella dei giovincelli che iniziano ora l'università o hanno appena abbandonato la scuola. Che ci faccio lì? Mi alleno per salire il prossimo gradino. Non dimentico mai, infatti, di aver raggiunto il primo scalino, diventando di pieno diritto "cittadino della città delle Idee" (Kavafis), ma che è ancora molto alta la scala che voglio salire.

martedì 23 settembre 2008

Peppino e Miss Pittarello

Finale memorabile di giornata lavorativa, oggi. Mentre ramazzava, Senior canticchiava "Roberta" di Peppino di Capri. Tanto bene da sollecitare la curiosità dell'Occitano che ha scovato su Youtube questo video:



Conserverò questi momenti nella mia memoria.
Miss Pittarello, invece, mi saluta ogni mattina dal cartellone sul Viale delle Industrie. All'andata mi augura buon lavoro, al ritorno mi fa l'occhiolino. Purtroppo non ho tempo per lei: a casa mi attendono almeno altri due lavori.

venerdì 19 settembre 2008

Giochiamo a briscola

Il lavoro cosa vuoi che sia mai,
un giorno bene un giorno male lo sai
dai un poco retta a me: giochiamo a briscola...

giovedì 18 settembre 2008

Rembrandt e la banana

Quello che più mi pesa in questo periodo di molteplici lavori (oltre alla stanchezza fisica, va da sé), è l'assoluta mancanza di tempo per leggere i giornali e qualche libro. Sto cercando di correre ai ripari, per quanto consentitomi dalla gabbia degli impegni. Così ieri sera ho stampato la pagina del Pais dedicata alla prossima mostra del Prado su Rembrandt e oggi mi sono letto l'articolo mentre mangiavo la banana durante la pausa di mezza mattina. Certo, non è come godersi cappuccino e croissant al "nostro" bar di Dubrovnik (vero amiche?), ma è sempre meglio che contare le cicche di sigarette sparse per terra.

mercoledì 17 settembre 2008

Grazie, Enrico

Enrico Deaglio lascia la direzione di Diario. Sono sorpreso e dispiaciuto. Non lo ringrazierò mai abbastanza per avermi dato l'opportunità di collaborare alla rivista (nella vecchia forma settimanale e in quella attuale, quindicinale) e di conoscere i componenti della redazione. Sono passati più di sei anni dal nostro primo incontro, casuale (o era destino), alla Croce Rossa di Tarifa, di fronte a Tangeri, a migliaia di chilometri da Milano.
Ricordo ancora l'emozione e il tremore della mano mentre scrivevo il mio contatto sul foglietto che gli avrei dato di lì a qualche minuto. Ero entrato nella sala d'attesa, vuota, per calmarmi un po' e recuperare un battito sopportabile prima dell'approccio in cerca di una collaborazione.
Memorabile il primo scambio di battute:
- Lei è il direttore di Diario?
- Sì.
- Salve, io sono un abbonato...
Da abbonato a collaboratore assiduo (ma sempre abbonato) sfiorando addirittura l'ingresso in redazione. Ma questa è un'altra storia.
Grazie, Enrico.

martedì 16 settembre 2008

Lo rimango

Giorni intensi, questi. Li definirei le doglie del futuro, se non sentissi questi sommovimenti ormai da anni, senza poi vedere il frutto di tanto travaglio.
Nel frattempo trascorro la giornata spostando libri. Per sorridere un po' utilizzo espressioni come "scendi il carrello; escilo; salilo", facendo sorridere qualcuno e scandalizzando qualcun'altra (convinta in un primo momento che dicessi sul serio).
Poi, come sempre, la realtà ha superato la finzione. Senior, quando il ricarichista milanista (in rima) gli ha detto di lasciare il segnaposto sul carrello, ha chiesto conferma replicando sollecito: "Lo rimango?".
Intanto, se volete leggere il mio pezzo su Ojetti in America, lo trovate qui:

giovedì 11 settembre 2008

Per aspera a Sprea

Strani percorsi segue la mia carriera. Non ho ancora capito se avanzo di qualche millimetro all'anno o se tutto il movimento che faccio è soltanto il risultato del turbinio di (e)venti che si abbattono su di me. Il passato pare non volermi abbandonare, anzi a volte lo cerco come - temporanea - boa di salvataggio.
Timbro alle sei meno dieci e la prima cosa che faccio è spostare i furgoni. Non ne guidavo uno da quindici anni e passa, quando installavo le porte blindate. Non immaginavo di salirci di nuovo, in abiti da lavoro.
Non immaginavo neppure di tornare a "scrivere" per l'editoria informatica. E invece pare proprio che farò la fine dei Take That: ritornerò. Collaborerò infatti con una testata del gruppo Sprea.
Ma la notizia più importante di questo strano e intenso 11 settembre è in verità un'altra. Non posso però parlarne ora.
Intanto do il benvenuto alla mia nuova lettrice...

mercoledì 10 settembre 2008

Tra Brugherio e Bisanzio

Oggi, in pausa pranzo, dopo aver mangiato "al solito posto" (da solo, perchè faccio il turno di mezzogiorno), mi sono fermato al bar che ho scoperto in centro a Brugherio. Ho ordinato un marocchino e un bicchiere d'acqua. Avendo ancora una ventina di minuti a disposizione, sono riuscito a leggere qualche pagina de Gli ultimi giorni di Costantinopoli di Steven Runciman.
Riporto una frase che spiega bene il clima di fatalismo che aleggiava a Bisanzio nei decenni precedenti la caduta "[...] l'osservazione attribuita dai suoi nemici all'ultimo grande ministro di Bisanzio, Luca Notaras: 'Meglio il turbante del sultano che la berretta del cardinale', non era così terribile come potrebbe sembrare a prima vista".

martedì 9 settembre 2008

Battisti e il filotto interrotto

Oggi ricorre il decimo anniversario della scomparsa di Lucio Battisti. In onore del celebre cantante, stamattina abbiamo ascoltato i suoi classici intramontabili mentre lavoravamo in magazzino. Io ero alle prese con il ricarico di qualche libreria, deluso per l'ennesimo fallimento del tentativo di "filotto". Dicasi filotto il completamento di un'intera pagina di ricarico senza neppure un titolo mancante. Per ora la volta che mi sono avvicinato maggiormente a questo obiettivo (che ormai reputo impossibile da raggiungere) mi sono fermato a tre titoli rimasti senza scorta.
Ma torniamo a Battisti. Il registratore diffondeva "Sì, viaggiare" e io mi arenavo davanti al buco di "Diritto ed economia per l'operatore sociale" della casa editrice Clitt. Avevo però in mano il volume "Uomo salute malattia + cdrom" dello stesso editore, quando ho alzato gli occhi sullo scaffale più in alto e li ho fissati su "Sì, viaggiare...in Europa e nel mondo", sempre della Clitt.
Mi è parsa una coincidenza degna di nota. Infatti me la sono annotata su un foglietto di carta volante e ora la riporto qui.
ciao, Lucio

venerdì 5 settembre 2008

Giornalismo d'antan

Google è davvero una miniera inesauribile. Scava e scava saltano fuori reperti del passato, come questo mio articolo pubblicato su Computer Magazine.
Potete scaricarlo dal sito dell'avvocato Luca Sandri, a questo link.

mercoledì 3 settembre 2008

Grammata, grammata!

A grande richiesta scrivo un breve post su questa nuova fase della mia carriera (l'impiego di "vita" mi parrebbe esagerato). Quando ho fatto cenno ai libri, più sotto, non mi riferivo all'uscita della mia prima opera (dovete così aspettare, miei cari lettori!), ma più semplicemente al mio nuovo lavoro: ricarichista in un grande magazzino di libri. Per una sorta di contrappasso dantesco, passo dieci ore al giorno a spostare libri. Che è più o meno quello che ho fatto negli ultimi due anni, ma almeno adesso dovrebbero pagarmi. Pure gli straordinari.
Quando ho preso tra le mani "Grammata", il testo di greco che usavo al ginnasio, mi pareva di essere tra i soldati di Senofonte che alla vista del mare esclamarono: Thalassa, thalassa!
Non dimenticherò da dove vengo, né tanto meno dove voglio andare...
Lunedì, per la prima volta in vita mia, ho utilizzato un buono pasto. E' una conquista molto piccola e sicuramente passeggera, ma è pur sempre una conquista. Certo, dire che mi ammazzo di divertimento sarebbe un po' troppo, ma confesso di aver fatto di peggio nella mia carriera e comunque l'obiettivo rimane quello che mi sono fissato. Tutti i cambiamenti di rotta sono soltanto momentanei aggiustamenti di percorso, funzionali al raggiungimento della meta.
Intanto le mie altre attività continuano come sempre.
Lunedì mi ha scritto Rumiz per avvisarmi che il 4 esce il suo nuovo libro, su Hannibal.
Ieri ho telefonato ad Antonio Ferrari del Corriere della Sera per parlare del ciclo sulla Turchia che sto organizzando. Mi ha confermato la sua disponibilità.
Oggi mi è stato offerto un nuovo lavoro che in realtà mi riporta alle origini. Pensavo di aver chiuso con l'editoria informatica, ma forse mi sbagliavo.

Jacchia mi ha detto che i pezzi su Ojetti e Adriano vanno bene. Il primo dovrebbe essere pubblicato sul prossimo Diario.

Forsan haec olim meminisse iuvabit