mercoledì 3 settembre 2008

Grammata, grammata!

A grande richiesta scrivo un breve post su questa nuova fase della mia carriera (l'impiego di "vita" mi parrebbe esagerato). Quando ho fatto cenno ai libri, più sotto, non mi riferivo all'uscita della mia prima opera (dovete così aspettare, miei cari lettori!), ma più semplicemente al mio nuovo lavoro: ricarichista in un grande magazzino di libri. Per una sorta di contrappasso dantesco, passo dieci ore al giorno a spostare libri. Che è più o meno quello che ho fatto negli ultimi due anni, ma almeno adesso dovrebbero pagarmi. Pure gli straordinari.
Quando ho preso tra le mani "Grammata", il testo di greco che usavo al ginnasio, mi pareva di essere tra i soldati di Senofonte che alla vista del mare esclamarono: Thalassa, thalassa!
Non dimenticherò da dove vengo, né tanto meno dove voglio andare...
Lunedì, per la prima volta in vita mia, ho utilizzato un buono pasto. E' una conquista molto piccola e sicuramente passeggera, ma è pur sempre una conquista. Certo, dire che mi ammazzo di divertimento sarebbe un po' troppo, ma confesso di aver fatto di peggio nella mia carriera e comunque l'obiettivo rimane quello che mi sono fissato. Tutti i cambiamenti di rotta sono soltanto momentanei aggiustamenti di percorso, funzionali al raggiungimento della meta.
Intanto le mie altre attività continuano come sempre.
Lunedì mi ha scritto Rumiz per avvisarmi che il 4 esce il suo nuovo libro, su Hannibal.
Ieri ho telefonato ad Antonio Ferrari del Corriere della Sera per parlare del ciclo sulla Turchia che sto organizzando. Mi ha confermato la sua disponibilità.
Oggi mi è stato offerto un nuovo lavoro che in realtà mi riporta alle origini. Pensavo di aver chiuso con l'editoria informatica, ma forse mi sbagliavo.

Jacchia mi ha detto che i pezzi su Ojetti e Adriano vanno bene. Il primo dovrebbe essere pubblicato sul prossimo Diario.

Forsan haec olim meminisse iuvabit

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mitico Antonio Ferrari, molto molto competente per quanto riguarda la Turchia.