venerdì 31 luglio 2009

Raphèl maì amècche zabì almi

I libretti d'istruzioni non soltanto sono scritti in un linguaggio incomprensibile (la vulgata vuole che ciascuna casa costruttrice abbia un apposito ufficio a cui è delegato il compito di rendere inintelleggibili le istruzioni fornite...), ma a volte danno informazioni palesemente false. Il problema è che l'utente lo scopre solo vivendo.
Il manuale della mia KA, per esempio, spiega per filo e per segno di NON collegare il polo negativo della batteria esaurita con l'omologo della batteria funzionante, ma di limitarsi ad accoppiare i poli positivi. Bene, arriva il meccanico (già peraltro anticipato da mio suocero) e dice: è un problema di batteria. Bisogna collegare tra loro i poli positivi e i negativi. Attacca i cavi e la macchina si mette in moto.
Per il resto, aria di ultimo giorno di scuola in magazzeno, prima delle vacanze d'agosto. Deve essere stata la particolare atmosfera a distrarre i miei colleghi. Nessuno si è accorto infatti che calzavo due scarpe di colori diversi: marrone la sinistra, blu la destra. L'ho fatto in segno di autocitazione del mio secondo viaggio in Grecia, diciannove anni fa.

giovedì 30 luglio 2009

E ora, lasso!, un gocciol d'acqua bramo

Notte insonne. La colpa è del caldo afoso e della sete che mi tormenta. Il buon proposito di stare leggero s'infrange appena mi siedo a tavola. Avrei voglia di tuffarmi in mare per sentire i brividi di freddo sulla pelle. Mi è capitato di pensare che la felicità è intensa, piacevole e ahimè passeggera come la sensazione che si prova dopo una nuotata, in quegli istanti in cui i raggi del sole lottano con le gocce d'acqua, ma non le hanno ancora sopraffatte...

mercoledì 29 luglio 2009

Lo tempo è poco omai che n'è concesso

Avendo in agenda l'appuntamento col commercialista, mi ero preoccupato di informare i piani alti del mio più che probabile ritardo nel rientro post prandiale, ricevendo il consenso a sforare di quanto necessario. E invece la faccenda si è sbrigata in pochi istanti e così abbiamo avuto tutto il tempo di pranzare in santa pace. Peccato però che i piatti scelti (non che ce ne fossero molti) siano risultati del tutto insapori. E' andata sicuramente meglio ai colleghi del magazzeno che hanno provato per la prima volta le delizie della pizza tonno e maionese. L'ardito abbinamento li ha conquistati alla prima prova e ora si sono convertiti al nuovo credo. Libera maionese in libera pizza.

martedì 28 luglio 2009

Ma io rimasi a riguardar lo stuolo

L'elasticità è un difetto (stavo per scrivere peccato) che non ho. Ricordo ancora quando, nel parcheggio di un centro commerciale, uno che usciva abusivamente da un senso unico mi disse "Sia un po' elastico!", vedendomi contrariato. E io gli risposi: "le mutande sono elastiche". Ecco, io quelli che si infilano in corsie che non esistono, che vanno contromano, che ignorano le frecce per terra proseguendo dritto come se niente fosse, li porrei senza alcuna elasticità nella nona bolgia, tra i seminatori di discordia.
E tutti li altri che tu vedi qui,
seminator di scandalo e di scisma
fuor vivi, e però son fessi così.

lunedì 27 luglio 2009

Tu non pensavi ch'io loico fossi!

Il diavolo è logico (e suona il violino). I moduli da compilare decisamente meno.
Il nome va bene. Il cognome pure. Luogo e data di nascita sono facili. Poi arrivano il codice fiscale e l'indirizzo di casa: tutto nella norma. A questo punto cominciano le richieste complesse o decisamente astruse. La memoria non può venire in aiuto: dove posso recuperare quell'informazione???!! E se salto la richiesta, che rischio corro? Che la pratica venga respinta?? Procendendo con la compilazione di un qualsiasi modulo cresce l'angoscia e il fastidio. Ma zioporcino, con tutti 'sti furti di identità e di dati sensibili, solo gli impiegati statali non riescono a sapere da soli il nostro benedetto codice fiscale e l'anno in cui siamo passati al pronto soccorso per far medicare la ferita alla gamba? Ecchisseloricorda!!! Io sono per la bancadati di stampo sovietico, capace di archiviare e memorizzare tutte le informazioni dalla culla alla fossa. E al primo impiegato che domanda il domicilio o il codice fiscale, corso intensivo in un campo di rieducazione...

domenica 26 luglio 2009

Fatti non foste a viver come bruti

La differenza tra civiltà e barbarie è la stessa che passa tra un cucchiaino di metallo e uno di plastica. A prescindere dall'esito del viaggio (che sia o meno un folle volo), noi siamo stati creati per seguir virtute e canoscenza. La consapevolezza (dedicate sufficiente tempo all'analisi del concetto di consapevolezza, cari miei dodici lettori?) ci permette di gustare la differenza tra un cucchiaino di plastica e uno di metallo. Se poi la società (in questo caso l'Airest s.r.l.) ci impone le sue regole senza senso, abbiamo sempre la libertà di ribellarci. Per esempio portandoci il cucchiaino da casa.

sabato 25 luglio 2009

Se tu se' or, lettore, a creder lento

Qualche mio assiduo lettore mi ha fatto notare, non senza una punta di critica, che dedico uno spazio eccessivo ai problemi del traffico, come se non sapessi che ben altri sono i problemi che affliggono il Belpaese (ma non Belpais, spero). Il benaltrismo è una malattia da cui penso di essere immune, ribatto io, sottolineando d'altra parte le conseguenze che sulla quotidianità, almeno la mia, hanno code, rallentamenti, lavori in corso, interruzioni ed esodi estivi (ma anche pasquali, primaverili, di mezza stagione, invernali, natalizi, pre-durante-post ponti, and so on). Tanto per dirne una e smentire al volo l'eventuale critica di qualunquismo, pubblico qui l'immagine del primo tabellone digitale incontrato ieri sull'autostrada dopo il casello. Avevo appena lasciato Milano alle mie spalle e già si segnalavano rallentamenti. Alla meta mi mancavano soltanto 250 dei 270 chilometri totali.

venerdì 24 luglio 2009

Come 'l tapin che non sa che si faccia

Devo fare un nodo al fazzoletto: mai più polpette col sugo e patate al forno prima di un pomeriggio a 35 gradi. Parietando in simpatia Zanichelli e limitrofi sudavo come un sanbernardo al Cairo. Poi, compiuta l'opera, il lavoro più faticoso è stato aiutare l'autista turco a uscire dal magazzeno. Per tirarmi su il morale ho comprato La caduta dell'impero romano di Heather (Peter, non Parisi).

giovedì 23 luglio 2009

Frati godenti fummo, e bolognesi

Volge ormai al termine la settimana "da solo". Speravo di scialarmela alla grande e invece non sono nemmeno andato al cinema (a vedere che, poi? Erripotter contro Papi o Vacanze sulla A10?). Lavoro, doccia, cena, Belpais e ALIBI. Tutto qui. E allora oggi mi sono comprato il gelato. Ma temo che non sarà all'altezza delle aspettative. Ho voglia di sedermi su una poltrona di legno con un morbido materassino bianco a vedere il Mediterraneo e tuffarmi nell'epopea di Giuseppe e i suoi fratelli,
quando Kurigalzu, il Cassita, signore delle quattro regioni, re di Sumer e di Akkad, sommamente gradito al cuore di Bel-Mardug, regnava a Babele, sovrano severo e fastoso, con una barba dai riccioli divisi con tanta arte da assomigliare a un reparto di ben addestrati scudieri; quando a Tebe, nella parte inferiore del paese, che Giuseppe soleva chiamare “Mízraim’” o anche “Keme, il nero”, la santità del Dio buono, detto “Amun-è-contento”, il terzo di questo nome, vero figlio del Sole, splendeva nell’orizzonte del suo palazzo all’estasi adorante dei figli della polvere; quando Assur cresceva per la forza dei suoi dèi, e sulla grande strada litoranea da Gaza fino ai valichi della montagna dei Cedri carovane reali andavano e venivano fra le corti del paese dei fiumi e quella di Faraone, recando, quali tributi di cortesia, carichi di lapislazzuli e di oro bollato; quando nelle città degli Amorrei, a BethSan, a Ajalon, a Ta’anek, a Urusalim, si adorava Astarte e a Sichem e a Beth-Lahama risuonava per sette giorni il lamento sul “Figlio Vero”, sul “Dilaniato”; e a Ghebal, la Città del Libro, veniva adorato El, il dio che non aveva bisogno né di culto né di templi...
Per fuggire via da te Brianza velenosa (e insopportabilmente afosa).

mercoledì 22 luglio 2009

Io non ti verrò dietro di gualoppo

Quando ho intervistato Paolo Rumiz, mi ha detto che la pedalata è il ritmo perfetto per generare pensieri. Quando ho intervistato Sergio Valzania, mi ha detto che la pedalata è già troppo veloce: la camminata è l'ideale per pensare. Chissà se i due giornalisti-viaggiatori hanno mai fatto il tragitto Diano Marina - Milano o il Mezzago - Monza in auto. Avrebbero constatato che si può andare piano, anzi dannatamente piano, anche in macchina. La media di stamattina, per esempio, è stata di 24 chilometri all'ora (la foto l'ho scattata prima dell'arrivo).
Non rimane ora che sperimentare il rapido Taranto - Ancona (Mio fratello è figlio unico...).

martedì 21 luglio 2009

Ed elli avea del cul fatto trombetta

Avevo quasi deciso di dedicare questo post al baldo giovanotto dai molti (troppi) incarichi che anche questa volta non ha contato fino al tre prima di sparare una cazzata (stavo per scrivere "una scempiaggine", ma mi sono fermato prima), quando ho sentito al telegiornale la notizia delle polemiche suscitate dal manifesto per la nuova campagna di tesseramento della Federcaccia... Chissà poi perchè in Italia si fanno così tante polemiche e così poche cose serie. L'associazione in questione ha scelto una campagna "forte" con l'intento di avvicinare i giovani alla caccia. Intanto quello nella foto non è un giovane, ma un bambino. E un residuo di dignità non è rimasto in nessuno di quelli che hanno deciso questa scempiaggine? (stavo per scrivere "cazzata", ma mi sono fermato prima). Bello anche lo slogan "conserviamo il nostro futuro", probabilmente con il sottinteso "nella cella del freezer".

lunedì 20 luglio 2009

E già iernotte fu la luna tonda

Per ragioni anagrafiche non posso annoiarvi con i ricordi personali legati al primo allunaggio (della serie: "cosa facevi quando il primo uomo sbarcava sulla luna?"). Confesso poi che il mio interesse per il quarantesimo anniversario dell'evento è prossimo allo zero. Ci fosse andato Napoleone... Ah, perchè: Napoleone NON è andato sulla Luna??? E chi lo dice? Gli Americani?? Quelli che si sono inventati la balla della prima passeggiata lunare? O i giornalisti italiani, quegli stessi che pubblicano registrazioni frutto di invenzioni?
Nell'anno del Signore 2009 non abbiamo ancora trovato una certificazione universalmente valida che assicuri sulla bontà (veridicità) di un documento, testo, immagine o audio che sia. Poi ci sono migliaia (milioni) di persone che credono che il lenzuolo della Sindone abbia avvolto il corpo di Cristo, che le statue della Madonna piangano sangue, che il federalismo fiscale sia la panacea di tutti i mali italiani...

domenica 19 luglio 2009

E guarda ben la mal tolta moneta

Continua il mistero del cucchiaino di plastica. I miei lettori più affezionati ben sanno che sono uso fermarmi all'area di servizio di Marengo quando vado a Diano e al ritorno: Marengo Nord, nel primo caso, Marengo Sud, nel secondo. Potrei fare un discreto elenco di differenze tra i due punti di ristoro, ma mi limito qui al caffè. A Marengo Nord servono il Lavazza (che io prediligo), mentre a Marengo Sud servono l'Illy. Fin qui si tratta di gusti, dunque non est disputandum. Non posso neppure polemizzare sul prezzo, dato che in entrambi i casi è fissato a 95 centesimi (anche se non capisco il motivo del sovrapprezzo... dove altro si pagano 95 centesimi per un caffè?!?). Ma sul cucchiaino c'è qualcosa che non va. All'andata, infatti, presentano il normale cucchiaino di metallo d'ordinanza. Al ritorno, invece, (horribile visu), porgono un deprimente cucchiaino di plastica. La prima volta ho provato stupore. La seconda ho chiesto se non ne avessero uno normale e la barista me l'ha dato, senza fare commenti. Oggi mi sono limitato a chiedere il motivo di questa scelta. Risposta: non ce ne sono più... E io: perchè, li rubano?? Sì, ha detto la barista.
Invece di dedicare due pagine alla frattura della mano del papa (contro il quarto di pagina del Pais) i giornali nazionali farebbero bene a indagare sul misterioso caso dei cucchiaini di metallo rubati all'area di servizio di Marengo Sud. Rischia di essere il giallo dell'estate.
Intanto la prossima volta me lo porto da casa.

sabato 18 luglio 2009

Che non parea s'era laico o cherco

In un paio di settimane (almeno) tre notizie relative a religiosi pizzicati a commettere gravi infrazioni al codice della strada. Prima il prete che, trovato alla guida pur con un tasso alcolico superiore al consentito, si è difeso sostenendo di aver bevuto per tre volte il vino eucaristico in altrettante messe; poi il vecchio curato bloccato dalle forze dell'ordine dopo un lungo inseguimento mentre percorreva contromano una strada di collina: doveva andare a dire messa, è stata la sua difesa; infine, ora, queste suore multate per eccesso di velocità che hanno cercato di attenuare la colpa adducendo l'apprensione per la salute del papa. Forse i religiosi multati che rimangono zitti o ammettono le proprie colpe non fanno notizia, come il classico cane che morde l'uomo. O forse, più semplicemente e probabilmente, gli uomini e le donne di chiesa sono come tutti gli altri italiani. Purtroppo.

venerdì 17 luglio 2009

Come talvolta stanno a riva i burchi

E alla fine l'acqua è arrivata. Ma a noi è toccata soltanto una piccola parte di tutta quella prevista (minacciata) nei giorni scorsi. Qualche minuto di grandine ha solo interrotto la noia di un venerdì a mezzo carico, per altro allietato dalle pizzette che Ste ha portato per festeggiare il suo compleanno. Conoscendo i miei polli, ho messo le mani avanti: figurativamente per segnalare a chi di dovere che ne stavo per prendere UNA, letteralmente per afferrare la prima. Di una lunga serie...

giovedì 16 luglio 2009

Ma 'nfino al centro pria convien ch'i' tomi

Oggi in magazzeno si schiattava proprio. Pareva di essere all'inferno. Per fortuna ad allietare il vostro instancabile ricarichista ha fatto un breve giro tra i dannati un'amena fanciulla... E tra discussioni sulla reale utilità del direttore della fotografia per la realizzazione di un film e lo spezzone di un'intervista a un ministro della Repubblica che, visibilmente scocciato, non trova altre risposte che arrampicarsi sui vetri e mandare a quel paese il giornalista che ha avuto la sfacciataggine di fare il suo mestiere (cioè porre domande), la giornata è quasi volata (e in quel quasi sono racchiusi litri di sudore e chilometri percorsi avanti e indietro per le bolge).
E poi, ogni tanto, si assiste a dialoghi che meriterebbero il genio di Platone per essere tramandati ai posteri. Accontentatevi del vostro umile ricarichista:

Socrate
Cosa cerchi?
Critone Storia d'Italia uno. Della BUR
Socrate Mmmhhh....
Critone Dev'essere la storia dei palinsesti...
Socrate Sei proprio un Critone!

mercoledì 15 luglio 2009

Ch'a la Fortuna, come vuol, son presto

Per natura ed esperienza tendo a non dare fiducia agli altri. Le poche volte che ho infranto questa regola me ne sono poi pentito. Ma arriverò dove devo arrivare a prescindere.
Ed elli a me: "Se tu segui tua stella,
non puoi fallire a glorioso porto,
se ben m'accorsi ne la vita bella".
Appena avrò un po' di tempo, porterò ordine dove ora regna il caos primigenio...

martedì 14 luglio 2009

Quale del Bulicame esce ruscello

Ieri sera, dopo la pizza, si è discusso (a tratti anche animatamente) di insegnamento, responsabilità, riconoscimento sociale, nozionismo e geografia. Per esempio: dove scorre il Tanaro? E il Panaro? E quanto è lungo il Po? Quali sono i capoluoghi di provincia della Basilicata?
Ma, soprattutto, come si fa a mangiare una pizza bianca con le patatine fritte??? E a ordinarla partendo da una pizza coi wurstel??!!

lunedì 13 luglio 2009

L'animo mio, per disdegnoso gusto

Il lavoro in magazzeno sta assorbendo buona parte delle mie energie, ma soprattutto la quasi totalità del mio tempo. Ogni giorno che passa constato che ho minor voglia di aggiornare ALIBI. Ci vorrebbero concentrazione e tempo e mi mancano tutti e due. Mi è già passato per la testa di interrompere l'aggiornamento fino al prossimo autunno, ma sono consapevole che sarebbe una decisione suicida. Come sempre, però, posso contare soltanto su me stesso. Quindi da domani riprenderò ad aggiornare ALIBI, nonostante la stanchezza e la sensazione di voler travasare il mare con un secchiello (bucato).
PS: la foto viene da qui.

domenica 12 luglio 2009

Qual è quel toro che si slaccia in quella

Stamattina, scendendo a spiaggia, ho comprato El Pais di ieri. In prima pagina campeggiava una foto molto cruda: un ragazzo in barella col volto e il collo insanguinati. Il giovane, di 27 anni, è morto in seguito alle ferite causate da una incornata di uno dei tori liberati nel corso della celebre festa di Pamplona. Nella foto qui sopra si vede il ragazzo qualche attimo prima di venire investito dal toro. Da anni partecipava all'encierro, indossando sempre una maglietta a righe per poter essere riconosciuto in televisione dagli amici.
Proprio ieri ho letto su un Corriere di qualche giorno fa un articolo sulle foto scattate poco prima di una morte violenta, come quella della studentessa inglese uccisa a Perugia. Foto che catturano per un istante una vita che presto sarà spezzata.

sabato 11 luglio 2009

Lo nostro scender conviene esser tardo

Tardi o non tardi, oggi a spiaggia sono scesi in migliaia, come testimonia la foto qui sopra. Quando penso all'inferno, mi immagino un posto sovraffollato. Tipo un centro commerciale la vigilia di Natale o una spiaggia ligure ad agosto. Ma anche a luglio.

venerdì 10 luglio 2009

Con Epicuro tutti suoi seguaci

L'almuerzo non è uno stile di vita (odio il termine "stile di vita"); è piuttosto un'arte. Del godersi la vita, per quanto si possa, senza eccessi, senza arrecare danno o anche solo fastidio al prossimo, con consapevolezza (pacatamente, direbbe Veltroni). Certo, non sempre riesce alla perfezione. Oggi, per esempio, il Carpaccio n. 2 non si è rivelato memorabile. Ma ne è valsa comunque la pena, almeno per la compagnia.

giovedì 9 luglio 2009

Sotto 'l velame de li versi strani

Ho preso con me stesso l'impegno di aggiornare quotidianamente Belpais per tutto il periodo al magazzeno. Questi giorni passano così tra lavoro, code in macchina, docce, blog, pochi minuti di ALIBI e qualche pagina di lettura. Non rimane tempo per nient'altro. Ieri sera ho fatto un "ripasso" dei vecchi post di Belpais e mi sono stupito della qualità, lo dico senza falsa immodestia. Anche ALIBI non mi sembra affatto male. Mi spiace quindi moltissimo che queste mie due creazioni (creature) non abbiano (ancora) il successo che credo si meritino.
Per variare un po' il solito tran-tran, questa sera abbiamo mangiato la pizza al Bloom con le Amiche della Biblio + infiltrato appiattito. Parole sparse su medici, Giorgclunei, film e libri, Ulisse, viaggi e Basilicata...

mercoledì 8 luglio 2009

Dissi: Questo che dice? e che risponde

Stamattina, un po' a colazione un po' durante la pausa mattutina, ho letto un articolo di Angel López García-Molins pubblicato sull'edizione odierna del País. Il tema era quello della convivenza tra le varie lingue che si parlano in Spagna. Per sintetizzare: da una parte ci sono i dinfesori a oltranza dello spagnolo come lingua "nazionale", all'opposto ci sono invece i sostenitori dell'uso esclusivo delle singole lingue delle comunità autonome. L'autore propone un po' di sano spirito di adattamento per evitare una contrapposizione rigida che non giova a nessuno.
L'articolo mi ha fatto venire in mente un pezzo di Arturo Pérez-Reverte intitolato La lengua del imperio che ho letto qualche giorno fa. È ripubblicato nella raccolta No me cogeréis vivo, edita da Punto de Lectura. L'autore de Il club Dumas e di tanti altri libri di successo se la prende con un cagatintas local colpevole di averlo accusato di scrivere in spagnolo, una lingua "imperialista". Pérez-Reverte ha facile gioco nell'annichilire questa stupidaggine, ricordando l'importanza culturale dello spagnolo, soprattutto in America Latina. I suoi abitanti dovrebbero provare un forte risentimento contro la lingua degli invasori e invece ne apprezzano la ricchezza e il valore, spesso molto di più degli stessi spagnoli.

martedì 7 luglio 2009

Le sue permutazion non hanno triegue

Come quasi tutti (o tutti?) i lavori, anche quello del ricarichista è sottoposto ai capricci della sorte. Oggi la dea bendata ha voluto aprirmi il suo sorriso più ampio, concedendomi per la prima volta il piacere di un filotto: ho cioè trovato a scaffale tutti i libri indicati sulla lista.

lunedì 6 luglio 2009

Giusti son due, e non vi sono intesi

Per una legge che nessuno ha ancora decifrato, il potere è solitamente (e saldamente) in mano ai peggiori. Nel lungo corso della storia sono pochi i nomi di quelli che, trovatisi per sorte o spintisi a gomitate sullo scranno più elevato, hanno governato in modo da non meritarsi infamia o, al limite, oblio.
El País di oggi pubblica un pezzo di Jacinto Antón sulla biografia che Anthony Birley dedica a Marco Aurelio, "el emperador casi perfecto". Birley mette in evidenza anche i difetti dell'imperatore filosofo, o almeno quelli che lui ritiene tali: "demasiado maestro, demasiado mojigato, demasiado serio".
Di questi tempi si batterebbe la terra con piede libero alla notizia dell'acclamazione di un imperatore troppo serio.

domenica 5 luglio 2009

Sempre dinanzi a lui ne stanno molte

Non c'è verso: qualunque ora scegliamo, non azzecchiamo mai il rientro intelligente. Oggi abbiamo optato per la partenza alle tre, ma già al casello di Diano il tabellone luminoso ha gelato le nostre speranze, indicando un incidente tra Pietra e Savona. Ci siamo fatti un'ora di coda per scoprire che dell'incidente (sempre che si sia effettivamente verificato) non era rimasta alcuna traccia. In compenso qualche decina di chilometri dopo l'ipotetico incidente, abbiamo subito dei forti rallentamenti a causa di un tamponamento tra due autoveicoli.
Il resto del viaggio è filato liscio. Peccato che all'area di servizio di Marengo ci abbiano dato i cucchiaini di plastica per bere il caffé. La prossima volta li pago con degli euri di plastica...

sabato 4 luglio 2009

E l'occhio riposato intorno mossi

"Riposato" è una licenza poetica. Sono infatti giorni (notti) che dormo poco e male. Questa notte poggiavo la testa su un masso granitico attorno al quale avevano avvolto (le pie donne) una federa, con l'illusione che bastasse a trasformarlo in un cuscino. Se poi aggiungete le grida dei gabbiani, lo sferragliare del treno, la luce e la brezza mattutine entrate dalla finestra, avrete un'idea del mio meritato ma insoddisfatto riposo.

venerdì 3 luglio 2009

Ogne viltà convien che qui sia morta

Giornata pesante, ma anche le tre ore e mezza di viaggio per arrivare a Diano non sono state una passeggiata. Sosta immancabile a Marengo: ciao, ragazzi!
A fine giornata distribuzione de Il procuratore della Giudea. Magari qualcuno lo leggerà.

giovedì 2 luglio 2009

Io non Enea, io non Paulo sono

Ho ben chiara la mia identità (sempre di più, potrei dire). Il problema è la differenza - la distanza - tra potenza e atto. Oggi mi sono arrivati con piacere i complimenti di AV, graditi soprattutto perchè provengono da chi conosce e apprezza gli almuerzos. Per una bella coincidenza ho trovato in uno scatolone del magazzeno decine di copie gratuite de Il procuratore della Giudea, uno dei miei libri preferiti. L'ho citato all'inizio di un servizio su ALIBI Online, a proposito della mostra Otium ludens.
Il tempo è davvero tiranno ma la volontà è ferrea. Hoc est in votis...

mercoledì 1 luglio 2009

Io non so ben ridir com' i' v'intrai

In situazioni ben specifiche, per esempio quando prendo la metro a Parigi, mi pare di essere sempre in quella situazione, come se i periodi di tempo (anche molto lunghi) che intervallano l'una e l'altra occasione si appiattissero prospetticamente fino quasi a scomparire. Del resto non prendo tutti i giorni la metro a Parigi, tuttavia vado con una certa frequenza nella capitale francese e così mi ritrovo a pensare che son sempre lì, tra passeggeri, valigie e cartelloni pubblicitari. La stessa sensazione l'ho provata oggi, quando ho detto il primo "me lo sali" della stagione. Déjà vu. Ma non ero sulla metro parigina.
Intanto è iniziata la commedia.