Questo post potrebbe intitolarsi anche Elogio del motore e di internet perché è un ringraziamento a chi ha inventato i motori di ricerca e a chi ha deciso di implementarne uno - interno - sul sito di Repubblica, oltre che un omaggio alla Rete che tutto avviluppa. Da tempo mi frullava nella testa un aneddoto che ricordavo di aver letto tanti anni fa in un pezzo di Beniamino Placido (ho già confessato di sentire, profondamente, la sua assenza dalle pagine del nostro giornale). Ho provato diverse volte a cercarlo tra i faldoni di ritagli, ma inutilmente. So di averlo conservato, come tutti i suoi pezzi, ma il recupero richiederebbe giorni. O pochi minuti con il motore di ricerca interno del sito di Repubblica. Ho avuto solo qualche problema perché mi ricordavo il colore sbagliato. I cavalli dell'aneddoto raccontato da Placido non erano infatti verdi, bensì blu. Spero che siate sufficientemente curiosi da andarvi a cercare l'articolo (intanto mi autocomplimento - sorry - per il fatto di ricordarmi di un pezzo pubblicato quindici anni fa: è segno di una profonda passione per il buon giornalismo). E poi c'è internet.
Sfogliando un'agendina di molti anni fa, come spesso accade alla fine di ogni anno, mi sono imbattuto in un trafiletto di una manciata di righe con una citazione che mi era sembrata allora (e ancora mi sembra oggi) molto azzeccata. Eccola: "Per di più io studiavo filosofia e lettere antiche, materie considerate divinamente inutili, anche se sarebbe il caso di rileggere la lezione di Abraham Flexner sull'Utilità della conoscenza inutile". Non mi pareva appartenere a un pezzo di Repubblica, così ho cercato su Google che mi ha restituito la fonte corretta: era un articolo di Ralph Dahrendorf, apparso su Repubblica del 10 giugno 2000.
Adoro la conoscenza considerata inutile.
mercoledì 31 dicembre 2008
Caballos Azules y Placido
L'amico Enrico ha pubblicato su Pazzo per Repubblica questo mio pezzo.
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