Gli Stati Uniti aggiornano a questa pur inquieta fine del 2008 l'orologio della storia. Il nostro rimane invece fermo a un imbarazzante passato che non vuole passare. Ieri sera, nel bar di un hotel della Chinatown milanese, si discuteva delle elezioni americane col barman e una madame che ben conosce la Francia. Entrambi sottolineavano la differenza d'età tra i due candidati, preferendo di gran lunga lo spirito giovanile di Obama alla maturità di McCain. Al che io ho fatto notare che noi ci troviamo proprio in questa seconda situazione (ma molto peggio). Loro hanno risposto che in Italia è diverso.
Infatti in Italia parliamo del 4 novembre 1918, Dell'Utri critica l'antimafia, Andreotti ha un coccolone quando gli chiedono un parere sul futuro dei giovani (mai domanda fu più significativa) e una cattiva imitazione di Marcorè straparla di Bin Laden.
Oggi siamo tutti americani. Oggi anche Belpais.
Infatti in Italia parliamo del 4 novembre 1918, Dell'Utri critica l'antimafia, Andreotti ha un coccolone quando gli chiedono un parere sul futuro dei giovani (mai domanda fu più significativa) e una cattiva imitazione di Marcorè straparla di Bin Laden.
Oggi siamo tutti americani. Oggi anche Belpais.
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