venerdì 21 novembre 2008

Reducir a manteca

Non si finisce mai di imparare. E' questo il bello della vita. Ieri sera insegnavo a due fanciulle il segreto (di pulcinella) della mantecatura. E oggi, preparando il risotto che vedete nella foto, mi sono tornate in mente le parole di ieri sera, compresa la risposta di una delle due ragazze (per il rispetto della cui privacy chiamerò con un nome di fantasia: amica di Vania) all'invito a gustare il risotto alle verdure: "no grazie, l'ho mangiato già lunedì...". Io non avrei mai risposto così e la riprova è che proprio stasera ho cucinato il risotto. Per banalizzare al massimo: esistono gli appassionati di pasta e chi invece preferisce il risotto. Io appartengo a questo secondo gruppo.
Dicevo delle inesauribili lezioni che apprendiamo ogni giorno, spesso in modo molto curioso. Io per esempio ignoravo totalmente che il verbo mantecare deriva dalla parola spagnola manteca che significa "burro". Allora ho cercato un po' in rete e ho trovato questa spiegazione:
Sul perché si dica mantecare, ci sono molte versioni. La più verosimile fa riferimento alla fabbricazione del burro. Come il burro, che secondo il sistema tradizionale si otteneva sbattendo la panna in un recipiente cilindrico verticale (la zangola), tenuto al fresco, fino a quando si rassodava, anche il gelato si otteneva tanti anni fa sbattendo la miscela in un recipiente cilindrico verticale, immerso in ghiaccio e sale. Il burro, in spagnolo, si chiama manteca e resta da vedere come mai si sia usata una parola spagnola per un prodotto così italiano.
Ci è forse arrivata dalla Spagna, dove pure hanno una antica tradizione gelatiera ereditata, anche lì, dagli Arabi, come in Sicilia, o forse il vocabolo è arrivato ai nostri gelatieri, del meridione o del lombardo veneto, attraverso la dominazione Spagnola?
mantecatori verticali sono quelli con i quali è nato il moderno gelatiere artigiano, finalmente affrancato dal problema del ghiaccio e sale, e della necessità di spatolare di continuo via dalle pareti del vaso la miscela che gelando, si trasforma in gelato. Nel primo mantecatore verticale, brevettato nel 1927 dal bolognese Otello Cattabriga, un coltello che si muove verticalmente lungo la parete interna del vaso di mantecazione, riproduce l’azione di “stacca e spalma” fino a quel momento eseguita dal gelatiere, a mano, con una lunga spatola di legno.
La citazione viene da qui. Spero che a Cristina non dispiaccia; per ora la ringrazio.

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