giovedì 12 novembre 2009

Scocciato

Poverocristo, non lo invidio affatto. Lo mettono in croce anche quando non c'entra niente (anzi, proprio perché non c'entra niente...). Ora lo tirano per il perizoma anche i commercianti di Piazza San Marco a Venezia. Se ne sono usciti con una nuova iniziativa, esporre sulle vetrine questo cartello contro la sentenza della Corte Europea relativa all'esposizione di crocefissi nelle scuole. Scrivono:
E' venuto in pace per tutti.
Qui è a casa sua e ci rimane;
la minoranza che non ha il dono di conoscerlo
e amarlo rispetti chi ce l'ha e, se proprio vuole,
si volti dall'altra parte quando lo incontra.
Lui li amerà lo stesso
Si rivolterebbe nella tomba, se fosse ancora nel sepolcro. Per fortuna di tutti noi peccatori, invece, è risorto e lotta insieme a noi. Per sfortuna, però, non ha insegnato un po' di logica (e soprattutto coerenza) a questi suoi strenui difensori lagunari (che forse hanno ancora la coda di paglia per aver rubato le spoglie di un santo e fatto strage di fratelli di fede). I suoi emissari dovrebbero ricordare loro che una vita veramente cristiana è il più alto, il migliore e forse anche l'unico simbolo valido del Cristo. Non un manufatto esposto nelle scuole di uno stato che la sua propria costituzione vuole laico. In tempi di ozi e stravizi - più che cumani, tarantini - che accomunano rappresentanti del popolo e aspiranti al trono, un po' di sano buonsenso (valore pre-cristiano ma non necessariamente anti-cristiano) non farebbe male. Altrimenti il rischio è di trovarsi a fare le crociate con le ex-mogli di chirurghi plastici e di partecipare alle spedizioni punitive e ai linciaggi. Ma i cristiani non erano quelli del "porgi l'altra guancia" e "ama il tuo nemico"? Ti sfido che poi Lui rimane scocciato.
PS: discuterei ore e ore attorno ai termini "minoranza" e "dono", ma preferisco andare a letto pensando allo splendore crepuscolare di Venezia...

4 commenti:

Anonimo ha detto...

vale fare i complimenti?

Anonimo ha detto...

complimenti due.
Ma anche.... "white christmas"...
nel varesotto.
mmammaaiut!

Anonimo ha detto...

Concettualmente perfettamente (orrenda sta sequenza) d'accordo ma...al di là della storia,degli usi e dei costumi di questo paese non ritengo corretto che il crocefisso venga tolto. A questa stregua rischiamo che le nostre tradizioni e la nostra storia spariscano perchè a uno straniero quello non piace, quello urta il suo sistema nervoso e via discorrendo. L'ho già scritto altrove...provate voi a modificare una qualsiasi usanza religiosa e non nei loro paesi...poi vediamo come va a finire!

Saul Stucchi ha detto...

gentile Anonimo 3 (per cortesia, mettete sempre il nome o UN nome, giusto per evitare di rispondere "gentile Anonimo"...), io parto dal presupposto che il crocefisso non vada tolto per evitare il fastidio (eventualmente) provato dagli stranieri, quanto piuttosto per una questione di principio riguardante gli italiani nati in Italia. a prescindere, dunque. il crocefisso è un simbolo religioso. punto. come tale sta benissimo in chiesa e in tutti gli edifici sacri. nei luoghi pubblici, di pertinenza di stato, regioni, province e comuni, secondo me: no. non viviamo in Vaticano. viviamo in uno stato laico (dovrebbe esserlo, diciamo...). tanto per non farla lunga: io ho scelto di fare una doppia cerimonia di matrimonio: la prima in comune per sposarmi di fronte allo stato (e alla comunità civica), la seconda in chiesa, per farlo di fronte appunto alla chiesa e alla comunità religiosa.
quando ero bambino credevo che il giuramento dei soldati si facesse in chiesa. mio fratello mi spiegò (ma non ho mai verificato) che soltanto alcuni reparti delle SS giuravano in chiesa. bene (cioè male) la sovrapposizione tra le due sfere di competenza non mi pare cosa buona e giusta.
per quanto riguarda il tema "tradizioni", ahimè, mi ci vorrebbero un paio d'ore di tempo libero. ora invece rischio che si attacchi lo spezzatino.
buona domenica, Saul