Tra i titolini che scorrevano in basso durante l'edizione prandiale del TG de La7 ho letto la dichiarazione del sindaco di Verona, Tosi: al posto della foto del presidente della Repubblica Italiana (l'unica al momento riconosciuta dalle leggi e che anche il primo cittadino della città veneta dovrebbe riconoscere), Giorgio Napolitano, lui espone un ritratto del pontefice Benedetto XVI, capo di uno stato straniero, e il crocefisso, simbolo di una religione bimillenaria e fortemente radicata nella storia e nella cultura italiana (ma pur sempre simbolo religioso e NON culturale: altrimenti nelle scuole troveremmo appesi forme di parmigiano-reggiano, dischi di Vasco Rossi e il poster dell'urlo di Tardelli). Beh, in uno stato civile (e nei film americani - ma le due cose non sempre coincidono) i Federali avrebbero già circondato l'ufficio del sindaco... Qui in Italia (in Italia, non in Padania...) tutto va avanti come prima. Per certi versi anche per fortuna.
E mentre il mondo celebra il ventennale della caduta del Muro di Berlino, io ritorno, come tutti gli anni, a Sciascia e celebro la breccia di Porta Pia.
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