
Sono giorni di maestrale; di bronzetti nuragici (con o senza arco); di cozze e aglio; di posteggi
alla pugliese; di spagnoli; di scrittori sardi (sto finendo
Debrà Libanòs di Luciano Marrocu e il primo racconto della raccolta
Donne a perdere, scritto da Michele Ledda); di tonno rosso, tonnina e fregola; di negozi d'ottica (
S&V); di Grand Prix; di ricche colazioni sulla
penisola (è il colmo, trovandoci nell'isola dell'isola...). Ma anche di bei marmi, come quelli raffiguranti Druso Minore, suo padre Tiberio e Claudio. Tutti e tre provenienti da Sant'Antioco e conservati al museo archeologico di Cagliari.
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