Credevo (speravo) che il ritratto dell'italiano medio offerto dai cinepanettoni fosse una caricatura realizzata intingendo il pennello nel barattolo dell'esagerazione piuttosto che in quello dell'attenta analisi della realtà. Mi sbagliavo. Oggi in spiaggia mi sembrava di essere sul set di un film - uno qualsiasi dell'infinita serie - con Christian De Sica e Massimo Boldi. Famiglia italica al completo, alle prese con le trattative per non comprare nulla dal venditore ambulante di turno, ma per mercanteggiare su tutto, giusto per il gusto (...) di mostrare agli spettatori una presunta conoscenza delle cose del mondo e delle regole del mercato, tanto più di quello "nero". I concetti di originali e copie tarocche sono i fari del pensiero unico, Scilla e Cariddi in mezzo ai quali si barcamenano tra il "vorrei ma non posso" e "io non mi faccio fregare". Lei con le tette siliconate e i tatuaggi che neanche le colleghe di Sasha Grey, lui con la barba di due giorni, il bambino ovviamente Daniel. Non è che l'italiano medio, alla pari dei boss della mafia che rifanno il Padrino, non sia altro che lo specchio di uno specchio (deformante, ma non troppo)?
martedì 3 agosto 2010
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