
venerdì 6 agosto 2010
Le belle statuine

giovedì 5 agosto 2010
Monnezza federalista

Ha ragione Rumiz: aridatece Peppino Garibaldi!!!
mercoledì 4 agosto 2010
Sonni felici sui Fenici

martedì 3 agosto 2010
Cinema in spiaggia
Credevo (speravo) che il ritratto dell'italiano medio offerto dai cinepanettoni fosse una caricatura realizzata intingendo il pennello nel barattolo dell'esagerazione piuttosto che in quello dell'attenta analisi della realtà. Mi sbagliavo. Oggi in spiaggia mi sembrava di essere sul set di un film - uno qualsiasi dell'infinita serie - con Christian De Sica e Massimo Boldi. Famiglia italica al completo, alle prese con le trattative per non comprare nulla dal venditore ambulante di turno, ma per mercanteggiare su tutto, giusto per il gusto (...) di mostrare agli spettatori una presunta conoscenza delle cose del mondo e delle regole del mercato, tanto più di quello "nero". I concetti di originali e copie tarocche sono i fari del pensiero unico, Scilla e Cariddi in mezzo ai quali si barcamenano tra il "vorrei ma non posso" e "io non mi faccio fregare". Lei con le tette siliconate e i tatuaggi che neanche le colleghe di Sasha Grey, lui con la barba di due giorni, il bambino ovviamente Daniel. Non è che l'italiano medio, alla pari dei boss della mafia che rifanno il Padrino, non sia altro che lo specchio di uno specchio (deformante, ma non troppo)?
lunedì 2 agosto 2010
Regressione dialettale

Ieri a Calasetta, mentre bevevo il caffè, alcuni avventori isolani chiacchieravano in quello che dovrebbe essere (se non erro) il dialetto carlofortino, con un'inflessione e diversi termini molto simili al genovese. Ovviamente capivo pochissimo o niente del tutto di quanto si dicevano. Così come non ho potuto apprezzare le canzoni di Piero Marras al concerto di ieri sera in piazza a Sant'Antioco.
Mi capita sempre più frequentemente di domandarmi a cosa si debba questa moda o questo revival del dialetto. Necessità di esprimersi nella lingua materna? Omaggio alle proprie origini? Scelta ideologica? Incapacità di tradurre in italiano gli stessi concetti con le stesse parole? Non so rispondermi. Notavo anche, tra me e me, che tolti alcuni parenti di una certa età, le persone con cui parlo solitamente a casa e nella vita di tutti i giorni si esprimono in italiano. Altrove prevale invece il dialetto, anche tra i più giovani. Le burine di Ostia sono i personaggi dell'estate, il che la dice lunga (sull'estate e sui giovani del Duemila). Ma anche qui, in spiaggia, il dialetto imperversava. Ho sentito una signora veneziana constatare che tutto il suo armementario da mare era fabbricato in Cina: qui xe tuto madeincina (pronunciato: made in cina). Così, quando il barista mi ha presentato la tazzina sul bancone dicendo "ecco il buon caffè", ho risposto sovrappensiero: "sperèm!".PS: questo post, come tutti gli altri, dovrebbe avere un'immagine d'accompagnamento. Purtroppo però pare che in Sardegna sia più facile vedere le Madonne per strada che avere una connessione internet degna di questo nome. Un'altra caratteristica che accomuna l'Isola al resto del Continente. Tutta l'Italia non è un paese per giornalisti culturali...
PS 2: finalmente sono riuscito a caricare l'immagine! È una vignetta di Mauro Patorno, presa dal suo blog http://mauropatorno.blogspot.com
domenica 1 agosto 2010
Siamo alle sarde

Poi, sdraiato in un angolo di paradiso, a pochi chilometri dalla colorata e sorprendente Bosa, leggo su D - La Repubblica delle Donne l'intervista a Ornella Demuru, segretaria nazionale di Indipendèntzia Repùbrica de Sardigna. E mi cadono le braccia (sono un signore, anche in spiaggia). La giornalista Gabriella Saba domanda: "Torniamo a Irs: vi definite indipendentisti, pragmatici e moderni. In pratica?"
Risposta: "Tanto per cominciare, crediamo che la Sardegna abbia i requisiti per diventare una repubblica indipendente. La nostra storia non si identifica con quella italiana e la nostra cultura ha un'altra origine. I sardi hanno un'identità definita, che risale all'età nuragica. Hanno sempre preso le distanze dalle dominazioni e hanno avuto ben quattro secoli di autonomia con la civiltà dei Giudicati. E alla fine del Settecento erano anche sul punto di ottenere l'indipendenza. Perché l'esigenza di affrancarsi si propone periodicamente. Una specie di ruota di corsi e ricorsi".
Non ho mai avuto simpatie per i nazionalismi, ma i regionalismi proprio non li sopporto. Tanto meno quelli che si travestono da nazionalismi. Zioporcino, siamo nel 2010 dopo Cristo. In uno stesso giorno, oggi, sono riuscito ad assistere a due processioni di santi a meno di duecento chilometri di distanza, accomunate dall'eterna, italianissima, convivenza (mi stava per scappare connivenza...) tra autorità, forze dell'ordine in alta uniforme e prelati. Qui, in Sardegna. In questa splendida terra gelosissima, a detta di alcuni (molti?), delle proprie tradizioni e della propria specificità. Come se quest'ultima esistesse, in una sua platonica e ideale forma iperurania, perfettamente riconoscibile e dimostrabile senza ombra di dubbio all'italiano medio che si aggira in pantaloncini corti e infradito. Io mica l'ho vista. Vedo i sardi, così come leggo su internet gli sberleffi (sto leggero) che vicendevolmente si scambiano tra cagliaritani e sassaresi e oristanesi (?) e nuoresi, che in confronto bresciani e bergamaschi si voglion bene. Anno del Signore 2010.
Pensavo che fossimo alle cozze. E invece siamo alle sarde...
martedì 20 luglio 2010
Someone, somewhere, in summer time
giovedì 15 luglio 2010
Ruta Saúl
Caminante, no hay camino, se hace camino al andar
(A. Machado)
mercoledì 14 luglio 2010
iMac for dummies (and corporate bloggers...)

lunedì 12 luglio 2010
Gelato ar fico
venerdì 9 luglio 2010
Ars a la mi puerta

giovedì 8 luglio 2010
Yes, iPad

Quasi un anno e mezzo dopo l'acquisto dell'iMac (leggi qui) e il giorno dopo la sostituzione del disco fisso che mi ha precocemente abbandonato, è arrivato tra noi il nuovo iPad 3G. Il tripudio è leggermente frenato da un dubbio amletico: "ma a cosa mi servirà esattamente?". Ai bloggers l'ardua sentenza.
venerdì 2 luglio 2010
L'uomo con la pochette
giovedì 1 luglio 2010
Appello per Matvejevic

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