lunedì 22 dicembre 2008

Valdostana mobile

Che piaccia o no (a me), sono un mobile worker. In perenne stato di mobilità e di instabilità economica. Tra i pochi aspetti positivi c'è quello di mangiare dove e quando preferisco, anche se nel prossimo futuro questa libertà subirà de facto forti limitazioni. Non ho quindi perso occasione oggi di fermarmi in uno dei miei due bar preferiti, quello di Milano, per mangiare qualcosa dopo l'ennesima visita all'OdG. Ho scelto una piadina valdostana, in attesa della quale ho controllato la posta elettronica con il portatile. Non il mio. Da vero mobile worker, infatti, non ho ancora un dispositivo che mi consenta di rimanere aggiornato ovunque mi trovo. Devo scroccare il notebook con scheda Hsdpa a chi ha alle spalle un'azienda più florida della mia. Io alle spalle ho solo lupi cattivi.
Ma Cappuccetto ha il pizzetto e le mutande di ghisa.

3 commenti:

daniele sensi ha detto...

Ma sai che ti seguo da un bel po', ed ancora non ho capito di che accipicchia campi?

Saul Stucchi ha detto...

campare è una parola grossa. diciamo che mia moglie ha uno stipendio più che discreto e io ho trovato un terzo lavoro (che dovrebbe portarmi il primo stipendio degno di questo nome).
buone feste, Saul

daniele sensi ha detto...

Ah, ecco... mantenuto pure te! Scherzo, ne'?
Auguri anche a te (per il nuovo anno, oramai - o anche per il Natale 2009..)