Il titolo del post significa "la gaffe e lo zimbello". No: non è un'allusione agli sgradevoli fuori programma di chi dovrebbe rappresentare tutto il Paese nei consessi internazionale (tutto significa anche quella parte che non vive di cabaret). Si riferisce invece al bell'articolo che il Domingo di oggi ha dedicato a William Howard Russell. Il celebre giornalista iniziò infatti la sua carriera con una terribile gaffe che lo trasformò, anche se solo per un breve periodo, nello zimbello dei colleghi. Aveva assistito al processo contro il leader nazionalista irlandese Daniel O'Connell ed era corso a Londra per riferire per primo il verdetto di colpevolezza al suo giornale. Ma ebbe la sfortuna di pronunciare "colpevole!" non a quello che credeva un linotipista, ma a un concorrente che non ebbe remore a bruciargli lo scoop.
Trovò però il modo di rifarsi e le sue cronache dalla Crimea sono entrate negli annali del giornalismo. Fu testimone della debacle della cavalleria leggera inglese a Balaclava e la raccontò senza i soliti infingimenti della retorica patriottica.
Una gaffe può capitare a chiunque. Qualcuno ha il talento (e il buon gusto) di riprendersi.
Trovò però il modo di rifarsi e le sue cronache dalla Crimea sono entrate negli annali del giornalismo. Fu testimone della debacle della cavalleria leggera inglese a Balaclava e la raccontò senza i soliti infingimenti della retorica patriottica.
Una gaffe può capitare a chiunque. Qualcuno ha il talento (e il buon gusto) di riprendersi.
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