Non sono tra coloro che accolgono con favore (o addirittura giubilo) la discesa in campo (ommioddio: ho scritto discesa in campo! San Pietro, il giorno del giudizio ricordati che una volta ho votato Martinazzoli!) di comici e professionisti vari dello spettacolo. A ciascuno il suo mestiere. Poi leggo quello che ha fatto il sindaco di quell'ameno paese della Padania (ommioddio: ho scritto Padania! San Pietro, ricordati che una volta ho votato anche Masi!) che ha marchiato edifici e arredamento della scuola pubblica (intitolata a Miglio, come a scimmiottare un celebre film di Nanni Moretti) con il riconoscibilissimo simbolo della Lega Nord. A domanda di Gad Lerner, nella presentazione della puntata di questa sera de L'infedele, il sindaco ha già anticipato la sua linea difensiva: si tratta in realtà di un simbolo della tradizione locale, in uso almendo dal Seicento (lo intendo nel senso di Milleseicento dopo Cristo). Beh, non voglio scendere a questi livelli, altrimenti mi metterei a discutere con la mia vicina che si è lamentata per le lenzuola stese, dimenticando (?) di possedere e usare frequentemente un barbecue in muratura proibito dal regolamento condominiale. Faccio solo presente che, almeno in questa parte di Padania (vedi sopra), un simbolo certo e facilmente riconoscibile può vantare una tradizione decisamente più longeva. Siccome sono un signore, ricorro alla sineddoche e pubblico l'immagine del contenitore al posto di quella del contenuto. Sindaci si diventa, signori lo si nasce. E io lo nacqui.
lunedì 13 settembre 2010
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