venerdì 9 maggio 2008

MI-BO con Fois

Bella serata ieri alla biblioteca di Mezzago: Marcello Fois ci ha parlato della sua Sardegna, non solo “a tinte forti”. Ha piacevolmente sorpreso, almeno me e molti altri che mi hanno confermato la stessa sensazione, la sua vena comica.
Ricorderemo così gli aneddoti sui suoi tanti nomi, sulla nonna e la prozia (cattivissima e vendicativa), oltre ai consigli di lettura (riscopriamo De Amicis, amici!) e alle spiegazioni sui dialetti sardi e tanto altro ancora. Dopo l’incontro, abbiamo assaggiato specialità sarde, in parte acquistate da me a Dorgali, come il carasau – apprezzato anche da Marcello – i due formaggi Tinnias e Durgali e il salame, in parte preparate dalle amiche della biblioteca, a cui sono andati i complimenti di tutti e qui aggiungo la mia riconoscenza.
A me e a Tina rimarrà inoltre nella memoria il viaggio a Bologna per riportarlo a casa.
Avete presente quella trasmissione di Rai 3, Milano – Roma? Ecco: una cosa del genere. Senza però la videocamera, anche perché la batteria della mia compatta JVC era defunta dopo neanche un’ora. Non ha quindi registrato tutto l’incontro in biblioteca. Qui potete però vedere il brano in cui racconta il motivo per cui è stato battezzato Marcello ma i suoi numerosi parenti l’hanno sempre chiamato e continuano a chiamarlo Antonio, anzi Antonello.
Durante il viaggio Marcello ci ha raccontato delle presentazioni dei suoi libri all’estero (con risvolti imbarazzanti e talvolta “puzzolenti”); del rapporto con alcuni colleghi, dei corsi che tiene all’università Complutense di Madrid, a Oxford e all’assai tradizionalista collegio Magdalene di Cambridge, dove ancora cenano a lume di candela (ma non sono troppo sofisticati in tema di igiene personale); del festival di Gavoi, Isola delle storie; dell’oratorio che sta finendo di scrivere per la tragedia dell’Arandora Star; di Sergio Dogliani e della sua idea che ha avuto tanto successo in Inghilterra; e abbiamo ammirato il magnifico ponte di Calatrava a Reggio Emilia.
Poco prima di Bologna ci siamo fermati per un caffè. All’autogrill abbiamo esaminato con cura la montagna di tavolette di cioccolato in offerta: sembravamo bambini in gita. Io mi sono lasciato convincere a prendere questa. Poi vi dirò come la trovo. Ripreso il viaggio, in macchina abbiamo assaggiato il cioccolato al peperoncino di Tina. Poco dopo eravamo a Bologna, con il santuario della Madonna di San Luca a vegliare su di noi. Abbiamo salutato e ringraziato ancora Marcello e abbiamo preso la via del ritorno, passato a commentare la serata e a fare progetti di viaggi.
Ho appoggiato la testa sul cuscino poco dopo le 4, intontito dalla stanchezza ma con ancora sufficiente adrenalina in corpo da impedirmi di piombare a picco nel mondo di Morfeo.

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