Il Domingo di oggi pubblica un intervento di Bernard-Henri Lévy sul blitz dei commandos israeliani contro la flottiglia turca che voleva portare aiuti a Gaza. Il testo è una versione un po' più lunga dello stesso articolo apparso sul Corriere della Sera lo scorso 3 giugno: lo potete leggere qui (nella versione italiana manca per intero il primo paragrafo, dedicato a un convegno a Londra sulla politica estera di Obama, ricco di citazioni da Sun Tzu, il celebre stratega cinese).
Incollo qui sotto un passaggio centrale dell'intervento perché mi sembra emblematico di uno strano tipo di analisi logica, tanto strano da meritarsi - secondo me - la definizione di analisi illogica.
Ignoro queste cose ed altre ancora, riguardo il filosofo Bernard-Henri Lévy. Ma non ho alcun interesse a conoscerle. Allo studio dell'analisi illogica ho sempre preferito quello dell'analisi logica.
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Incollo qui sotto un passaggio centrale dell'intervento perché mi sembra emblematico di uno strano tipo di analisi logica, tanto strano da meritarsi - secondo me - la definizione di analisi illogica.
Estoy seguro de que no tardaremos en saber que esta “flotilla humanitaria” solo tenía de humanitaria el nombre; que se aprovechaba de los signos y los símbolos, y que tenía mucho más en cuenta el impacto mediático que la miseria de un pueblo; y que la rama turca de los Hermanos musulmanes —o incluso alguna fuerza de gobierno en Turquía—, que está detrás de esta provocación, tenía buenas razones para rechazar la propuesta israelí de una escala en el puerto de Ashdod para poder inspeccionar el contenido de las bodegas de los navíos.
(La traduzione in spagnolo è di José Luis Sánchez-Silva)
Sono sicuro, presto sapremo che quella «flottiglia umanitaria» di umanitario aveva solo il nome; che tra i suoi obiettivi aveva un colpo mediatico - con i suoi segni, i suoi simboli - più che la miseria di un popolo; e che il ramo turco dei Fratelli musulmani, magari anche un partito di governo in Turchia, all' origine di questa provocazione, aveva buone ragioni di rifiutare, come gli era stato proposto, di fare scalo nel porto israeliano di Ashdod affinché fosse verificato quel che veramente contenevano le stive delle navi.Non so se Bernard-Henri Lévy ha avuto modo di verificare il carico delle navi che componevano la flottiglia umanitaria, né se ha letto il resoconto delle autopsie delle nove vittime, uccise da colpi sparati in molti casi da una distanza ridottissima. Ignoro pure la sua opinione riguardo la liceità di una simile azione militare in acque internazionali per bloccare imbarcazioni dirette verso un porto che non fa parte dello stato di quelle stesse forze armate che l'hanno compiuta.
(La traduzione in italiano è di Daniela Maggioni)
Ignoro queste cose ed altre ancora, riguardo il filosofo Bernard-Henri Lévy. Ma non ho alcun interesse a conoscerle. Allo studio dell'analisi illogica ho sempre preferito quello dell'analisi logica.
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