Da giovane avevo una passione per i misteri dell'archeologia. Crescendo, un po' si sono dissolti, un po' restano in qualche archivio della mia mente. Torna invece di frequente alla ribalta il mistero insoluto dei due semafori di Bellusco, che ogni giorno devo attraversare per tornare a casa (all'andata ne subisco meno il fascino diabolico). "A che minchia servono?" sono sicuro che si domanderebbe Sherlock Holmes e altrettanto sicuro sono del fatto che non troverebbe risposta soddisfacente e soprattutto logica. Forse abbiamo a che fare con uno di quei misteri alla Giacobbo, il rubicondo giornalista (qui non uso il corsivo per rispetto alla categoria dei giornalisti appunto in corsivo, distinta da quella dei giornalisti in grassetto) della trasmissione Voyager. Avete presente? Quello che lancia servizi tipo: in un sudoku pubblicato su Repubblica sono state trovate le prove di un complotto alieno per eliminare papa Luciani? Bene (anzi male: guardate proprio brutta TV, ragazzi), forse dovrei rivolgermi a lui per chiarire il senso dei due luminosi fari che illustrano questa fetta di Brianza. Ma temo che la risposta avrebbe meno senso della domanda. E soprattutto dei semafori di Bellusco...
venerdì 13 febbraio 2009
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1 commento:
saul rilassiamoci! (non so se ci sta un punto esclamativo prima dei due punti, ma tant'è: la relazione e la mediazione -code in tange - colleghi - mogli e figli - vespa e mentana - atm (prova una settimana sull'autobus mezzago cologno, poi i semafori di bellusco sono solo luci all'orizzonte)- corriere e repubblica - pittarello e quagliarello. c'est la vie, è tutto relativo e come qualcuno ha insegnato... a prescindere. ciao. happia.
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