Penso che sia un comportamento (o un difetto) piuttosto comune: sentirsi liberi di criticare anche aspramente ciò che consideriamo a noi più vicino e consono al nostro modo di pensare, ma tornare in prima linea con lo scudo quando l'attacco viene portato dall'esterno. La stessa cosa succede a me quando si parla di Repubblica, il quotidiano che leggo da decenni, anche se ammetto con sempre minor entusiasmo. Il mio cuore ormai batte per El País. Ma quando leggo critiche troppo ingenerose o - secondo me - basate su motivazioni insussistenti o peregrine (ma pensavo a paracule), mi scatta spontanea una reazione di difesa, come se il giornale fosse davvero mio (e invece il mio è un altro). Questo lungo pistolotto serve solo a introdurre il mio commento a due post di Luca Sofri e Cristian Rocca che il buon Enrico ha ri-pubblicato su Pazzo Per Repubblica. Potete leggerlo qui sotto.
Caro Enrico, mi sono stampato il post di Sofri e Rocca per leggerlo con attenzione e calma perchè alla prima scorsa mi erano sembrati giudizi sparati un po' a vanvera, più che analisi. La stampa e la lettura a freddo sono servite. A confermare la prima impressione. Ovviamente ci muoviamo nel campo della soggettività e io per primo non mi sentirei di sottoscrivere l'affermazione "Il Corriere ha un eccellente gruppo di editorialisti", tantomeno i nomi in parentesi. Io personalmente non sopporto Panebianco e Galli della Loggia. di quest'ultimo penso quello che Rocca pensa di Serra, con l'aggravante che EGDL NON è un autore satirico. "Maltese sa scrivere solo che Berlusconi è un porco" non mi sembra un'analisi. mi pare più una c. "Rep. non è il giornale della sinistra liberale, moderna e democratica" dovrebbe dare avvio a un dibattito infinito. Soprattutto su cosa sia la sinistra liberale, moderna e democratica (ma ho paura che per qualcuno la sinistra italiana o la sua parte più "presentabile" non sarà mai sufficientemente liberale, moderna e democratica". Oddio, se bisogna finire come Capezzone e/o Velardi, io metto la firma per questa sinistra NON liberale, moderna e democratica. E poi, apro e chiudo subito parentesi, che vuol dire oggi "democratica"? E' tirannica la sinistra italiana che Rep.rappresenterebbe? oligarchica? aristocratica? genus mixtum? polibiana? revanscista? maoista? termidoriana? togliattiana? giovannirana?)“ci sarebbe, poi, da parlare delle pagine culturali…”: su questo blog io stesso ho scritto che le pagine culturali di Repubblica – secondo me – sono peggiorate sensibilmente e notevolmente. Non ne farò quindi una difesa d’ufficio. Certo, in giro c’è di peggio. A cominciare proprio dal Corriere e dai pezzi di Alessandro Piperno. Io personalmente al Corriere invidio solo due cose: Ettore Mo e la collaborazione di Luciano Canfora. Da sempre preferisco le pagine culturali di Repubblica a quelle del Corriere; ripeto: sono peggiorate, anche per “colpa” - sempre secondo me – degli articolazzi e dei commenti di Sofri senior, che si cimenta senza remore su tutto lo scibile umano con una sicumera da Media Mogul che a me urta i nervi (ma, ripeto, sono gusti). Concordo con Sofri junior che la trasandatezza è imbarazzante, ma riguarda tutti i giornali (non solo i quotidiani e non solo i cartacei). Come lettore pagante, vorrei meno pubblicità interna, meno marchette, più parti scritte in rapporto alla pubblicità. Insomma, ragazzi: lavorate un po’ di più e un po’ meglio. Prendete a esempio El Pais (lo so: il mio è un consiglio di parte), soprattutto per gli inserti Babelia e Domingo. Lasciate perdere invece i giudizi di chi vorrebbe che Repubblica diventasse una sorta di Giornale con meno barzellette o un Riformista per adulti. Repubblica resta un grande giornale e a noi piace. Sempre di più di tutto quello che c’è in edicola.
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