giovedì 19 marzo 2009

La selva di Birnam a Mezzago

Avevo già doppiato i dannati scogli di Scilla e Cariddi (gli inutili semafori di Bellusco) e mi approssimavo verso Itaca, quand'ecco che all'orizzonte ho visto muoversi la selva di Birnam. O meglio: i campi incolti davanti a me ondeggiavano sollevando una nuvola di polvere marrone. Appropinquandomi ho constatato che un gregge di pecore transumava per le desolate lande di Mezzago.
Magari, nascosto tra di loro, l'astuto Ulisse (o Filottete, secondo altri, ma magari ne riparlerò) prendeva la fuga dall'odioso mostro monocolo, ormai cieco.

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