Pare che negli Stati Uniti i blog (almeno quelli più seguiti) abbiano il potere di costringere le multinazionali a migliorare i servizi forniti ai propri clienti. Le aziende sanno bene che una critica ben documentata è più potente di una campagna pubblicitaria sui principali network e quindi corrono subito ai ripari appena registrano il propagarsi del malcontento. In Italia no (mancoperlepalle, stavo per scrivere). Prendiamo per esempio il disservizio che sto subendo in questi giorni da DHL. Il 23 dicembre trovo sulla cassetta della posta l'avviso di passaggio del corriere. Arrivato in casa telefono al numero (non verde) e fisso un secondo passaggio per la mattina del giorno dopo, vigilia di Natale. Poco prima delle 12.30, limite fissato dall'impiegata con cui avevo parlato, richiamo e mi sento dire che il corriere è sì passato, ma ha trovato chiuso. Domando all'impiegata come fosse possibile, dato che l'indirizzo corrisponde a un'abitazione privata, in cui qualcuno era rimasto appunto in attesa dell'arrivo del corriere. Chiedo anche a cosa fosse servito fornire il mio numero di telefono, se poi nessuno mi aveva chiamato. La risposta è stata un classico dei dis-servizi all'italiana: il corriere non è tenuto a telefonare e poi quello era ciò che a lei risultava dal terminale. Ma eravamo ancora nell'ordine del solito disordine. Fissato per oggi per il terzo passaggio, chiamo questa mattina per avere la conferma e l'impiegata non sa dirmi l'orario in cui passerà il corriere: dalle 8.30 alle 18.30. Una finestra di tutto rispetto. Ma non è bastata. Infatti alle 17.30 ho telefonato per l'ennesima volta, conoscendo i miei polli e ho avuto la conferma che DHL non sa lavorare: per lo meno non sa gestire il servizio clienti. L'impiegato con cui ho parlato questa volta, dopo che il suo collega un minuto prima aveva interrotto la comunicazione per un motivo che ignoro, mi ha comunicato che il terzo passaggio era in realtà previsto per domani. Rispiegare tutto l'iter non mi è servito a niente. Ho deciso così di passare personalmente in deposito, domani. Poi vedrò se e come potrò sporgere reclamo. Intanto faccio quello che farebbe un blogger americano: denuncio sulla rete l'incompetenza di DHL, sperando che l'azienda ne tragga una lezione. Ma non nutro alcuna speranza in questo senso.
lunedì 27 dicembre 2010
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2 commenti:
l'impiegata del call center avrebbe dovuto dirti che il servizio non è garantito al 100% da Natale alla befana poichè anche i corrieri, gli impiegati ed i magazzinieri, a turno, fanno le ferie di Natale come in qualsiasi altra azienda italiana, pertanto, cercando di accontentare tutti ma non avendo la bacchetta magica, si cerca di dare un servizio ma non è garantito al 100%
Che potenza la tua segnalazione! Chi è l'anonimo che ti ha postato? il ceo della DHL? Ciao. Appiah
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