mercoledì 28 gennaio 2009

Storm in my hands

Dopo soli due mesi di attesa, mi è finalmente arrivato il BlackBerry Storm. Tanto criticato. Ma tanto. Io devo provarlo a fondo prima di emettere il mio giudizio, anche se non mi piace per nulla che lo schermo sia già rovinato per delle bolle. Ancor meno, però, sono soddisfatto del servizio di consegna di TNT: affermano di essere passati due volte, ma della prima io non ho avuto alcuna prova. La prossima volta mi rivolgerò ad UPS...

lunedì 26 gennaio 2009

Yo soy un periodista

Ci ho messo più di otto anni a ottenere un posto nell'albo. Otto anni, inenarrabili sacrifici (e sto usando un eufemismo), diverse centinaia di euro e un po' di sano culo. Che tanto culo non è: a ben vedere è stata forza di volontà mista a testardaggine. Non mi cambierà la vita questa iscrizione, ma tanto per cominciare, potrò criticare l'uva dopo averla agguantata. E poi potrò tornare ad attraversare gratuitamente il foro romano. Mi basta questo per ripagarmi di otto anni di sacrifici. Per tutto il resto ci pensa la mia carta di credito. A secco.

domenica 25 gennaio 2009

Sexy bretelle

Conosco solo tre personaggi che indossano le bretelle: Giuliano F., Silvio B. e la dottoressa Remy Hadley. Ma soltanto uno di loro mi suscita pensieri lubrichi. Vi do un aiutino: non è un ex socialista. A pensarci bene, però, questo aiutino rischia di confodere più che facilitare.

sabato 24 gennaio 2009

Errata de imprenta

Ecco cosa ho trovato a pagina 38 (sezione Cultura) del País di oggi, sabato 24 gennaio. Il compianto Sciascia perde la seconda S già nel titolo e non la recupera neppure nel testo del trafiletto. Peccato, perchè alla Spagna Sciascia era molto legato.
Ho scritto una mail al diario per segnalare il refuso: errata de imprenta.

Io sto con Rumiz

Pazzo per Repubblica ha pubblicato questo mio intervento sulla risposta di Matteo Bordone al pezzo che Paolo Rumiz ha dedicato al rigurgito antisemita.
Avevo tenuto da parte l'articolo, per leggerlo con calma. l'ho tirato fuori ora, sollecitato dal commento di Bordone. Beh...Beh: dalla lunghezza del commento parrebbe che Rumiz ha scritto 15 mila battute sul blog di Bordone, mentre in realtà c'è un veloce cenno con una citazione impropria, forse "concentrata" per limiti di spazio. Rimango comunque, a prescindere, pro Rumiz. Quello che invece mi è piaciuto meno del pezzo è proprio l'approccio. Secondo me sarebbe stato meglio rivoltare il tema e dedicare tutto lo spazio a quello a cui Rumiz dedica invece solo le ultime righe. Il filosemitismo d'ordinanza, la confusione tra antisemitismo e anti-israelismo (che differisce ancora dall'anti-sionismo). Ho il piacere di conoscere Paolo e so con quanta attenzione ascolta le persone che incontra in treno. Ma la mia domanda, neppure troppo provocatoria, è: se il tema fosse stato "la donna d'oggi" o "gli immigrati" o "i sindacalisti" o "gli impiegati in banca" o "i giornalisti", avrebbe avuto risposte meno qualunquiste, generiche, imprecise, farcite di luoghi comuni, ripiene di violenza sotterranea ma non troppo? Io non credo. Ascolto i discorsi "da mensa" che escono dal chiostro dei denti senza sollecitazioni né particolari motivi di pressione momentenea e rimango allibito. La famosa - famigerata - maggioranza silenziosa ha perso da tempo qualsiasi remora a confessare le peggiori sicurezze che cova dentro. Bei tempi (ma ironizzo) quando almeno se le teneva per sé. E se sui mezzi pubblici venisse introdotto il divieto di parlare? Leggendo si fa molti meno danni che parlando. Credo.
PS: l'illustrazione, realizzata da Doriano Strologo, è apparsa sul numero 3/4 di ALIBI.

giovedì 22 gennaio 2009

Il diavolo veste Spreda

A fine primo tempo, mi ci riconosco. Certo, con la minigonna non sto così bene, ma la sensazione di essere fuori posto è la stessa che provo io. Che siano gli scalini della carriera? Non so. Stamattina qualcuno mi ha chiamato ancora direttore e qualcun altro mi ha fatto i suoi più sentiti complimenti per ALIBI perchè è una spledida realizzazione! Nel frattempo lo smartphone dei miei desideri mutava magicamente tastiera e io mi improvvisavo videorecensore. Alla fine non si tratta di altro che abbinare scarpe e camicia. L'occasione arriverà.
O la farò arrivare.

mercoledì 21 gennaio 2009

Hanno pagato Pablo

... e Pablo tira un sospiro di sollievo. Cominciava a temere di lavorare solo per amore (anche se non ha ancora ben capito per chi o cosa).

lunedì 19 gennaio 2009

Barzellettieri d'Italia

Ci sono uno spagnolo, un britannico (scozzese) e un italiano... No, non è una barzelletta. E' un summit internazionale per fare il punto sulla drammatica guerra nella Striscia di Gaza. Indovinate qual è l'italiano.
La foto è pubblicata a pagina 3 dell'edizione odierna del País.

venerdì 16 gennaio 2009

E caeno emersus

Giornata lutulenta, oggi. Piccoli disguidi e inconvenienti da venerdì 17 più che 16, per chi è superstizioso. Per me invece si tratta più semplicemente di una serie di imprecisioni, incompetenze, disattenzioni che rispecchiano l'Italian way of life di questi anni (e decenni, ma forse secoli). Prendiamo per esempio il corriere postale che mi ha comunicato un errato orario di apertura del deposito, o il negoziante che non ha fatto caso al recapito, o il servizio urbano di pulizia delle strade che abbandona vie e interi quartieri nell'inagibilità causa neve.
Non migliora l'umore una pizza attesa a lungo, tra celebrazioni di telegiornali che in un paese civile non esisterebbero neppure e discorsi incentrati sul tema prediletto degli italiani. No: non è il calcio. Per mia esperienza sono portato a credere che i deipnosofisti esistono solo nei libri.
Ciò nonostante, grazie anche all'aiuto di un cortese signore, sono riuscito a emergere dal fango.

mercoledì 14 gennaio 2009

Tres de Mayo megapixel

Per lavoro l'anno scorso ero a pochi centimetri dalla celebre tela di Goya, raffigurante le fucilazioni del 3 di maggio (in seguito all'insurrezione antifrancese del Dos de Mayo). Quest'anno, sempre per lavoro, ho scoperto che con Google Earth si può zoomare su questo e su altri tredici capolavori conservati al Prado, standosene comodamente seduti alla postazione del computer. Anche il più informatico di voi capirà al volo che preferisco la prima opzione. Al momento Madrid non è nei miei piani, ma ho già prenotato i voli per Londra e Parigi...

martedì 13 gennaio 2009

En mi balcón

Si dice che sotto la neve c'è il pane. Beh, spero che sotto tutta questa neve fioccata sul mio balcone non ci siano michette bianche ormai posse come quelle che Heidi aveva messo da parte per la nonnina dell'amica sua. Va bene il pane, ma che sia fresco!

sabato 10 gennaio 2009

Io e Akhenaton

In attesa che torni online ALIBI (sta prendendo corpo e dunque ha frequenti crisi di crescita, diciamo...), pubblico qui la mia videointervista sulla mostra Akhenaton e Nefertiti, in corso al Museo d'Arte e di Storia di Ginevra, per poi passare a Palazzo Bricherasio a Torino. Buona visione.
PS: ringrazio Claudio Agostoni di Radio Popolare per l'invito.

venerdì 9 gennaio 2009

ALIBI prende corpo

In un paio di giorni ho fatto più modifiche al sito di ALIBI di quante non ne siano state fatte in un paio di anni. Spero che piacciano ai miei lettori (di Belpais e di ALIBI) e che incontrino il favore dei nuovi visitatori. Se avete consigli o commenti, mandatemeli. Muchas gracias.

giovedì 8 gennaio 2009

Tempus fugit

Inanello giorni senza costrutto, uno dietro l'altro. Ho troppe cose da fare e il tempo non basta mai. Dovrei (vorrei?) trovare il coraggio di semplificare, come ci ammoniva il prof. di filosofia, ma mi blocca il timore che semplificazione sia sinonimo di impoverimento. Come l'asino di Buridano, scuoto la testa di qua e di là, senza decidermi a fissare l'attenzione su un solo obiettivo. Ma il vignaiolo deve sapere che tralci potare.

martedì 6 gennaio 2009

Polemica repubblicana

Penso che sia un comportamento (o un difetto) piuttosto comune: sentirsi liberi di criticare anche aspramente ciò che consideriamo a noi più vicino e consono al nostro modo di pensare, ma tornare in prima linea con lo scudo quando l'attacco viene portato dall'esterno. La stessa cosa succede a me quando si parla di Repubblica, il quotidiano che leggo da decenni, anche se ammetto con sempre minor entusiasmo. Il mio cuore ormai batte per El País. Ma quando leggo critiche troppo ingenerose o - secondo me - basate su motivazioni insussistenti o peregrine (ma pensavo a paracule), mi scatta spontanea una reazione di difesa, come se il giornale fosse davvero mio (e invece il mio è un altro). Questo lungo pistolotto serve solo a introdurre il mio commento a due post di Luca Sofri e Cristian Rocca che il buon Enrico ha ri-pubblicato su Pazzo Per Repubblica. Potete leggerlo qui sotto.
Caro Enrico, mi sono stampato il post di Sofri e Rocca per leggerlo con attenzione e calma perchè alla prima scorsa mi erano sembrati giudizi sparati un po' a vanvera, più che analisi. La stampa e la lettura a freddo sono servite. A confermare la prima impressione. Ovviamente ci muoviamo nel campo della soggettività e io per primo non mi sentirei di sottoscrivere l'affermazione "Il Corriere ha un eccellente gruppo di editorialisti", tantomeno i nomi in parentesi. Io personalmente non sopporto Panebianco e Galli della Loggia. di quest'ultimo penso quello che Rocca pensa di Serra, con l'aggravante che EGDL NON è un autore satirico. "Maltese sa scrivere solo che Berlusconi è un porco" non mi sembra un'analisi. mi pare più una c. "Rep. non è il giornale della sinistra liberale, moderna e democratica" dovrebbe dare avvio a un dibattito infinito. Soprattutto su cosa sia la sinistra liberale, moderna e democratica (ma ho paura che per qualcuno la sinistra italiana o la sua parte più "presentabile" non sarà mai sufficientemente liberale, moderna e democratica". Oddio, se bisogna finire come Capezzone e/o Velardi, io metto la firma per questa sinistra NON liberale, moderna e democratica. E poi, apro e chiudo subito parentesi, che vuol dire oggi "democratica"? E' tirannica la sinistra italiana che Rep.rappresenterebbe? oligarchica? aristocratica? genus mixtum? polibiana? revanscista? maoista? termidoriana? togliattiana? giovannirana?)“ci sarebbe, poi, da parlare delle pagine culturali…”: su questo blog io stesso ho scritto che le pagine culturali di Repubblica – secondo me – sono peggiorate sensibilmente e notevolmente. Non ne farò quindi una difesa d’ufficio. Certo, in giro c’è di peggio. A cominciare proprio dal Corriere e dai pezzi di Alessandro Piperno. Io personalmente al Corriere invidio solo due cose: Ettore Mo e la collaborazione di Luciano Canfora. Da sempre preferisco le pagine culturali di Repubblica a quelle del Corriere; ripeto: sono peggiorate, anche per “colpa” - sempre secondo me – degli articolazzi e dei commenti di Sofri senior, che si cimenta senza remore su tutto lo scibile umano con una sicumera da Media Mogul che a me urta i nervi (ma, ripeto, sono gusti). Concordo con Sofri junior che la trasandatezza è imbarazzante, ma riguarda tutti i giornali (non solo i quotidiani e non solo i cartacei). Come lettore pagante, vorrei meno pubblicità interna, meno marchette, più parti scritte in rapporto alla pubblicità. Insomma, ragazzi: lavorate un po’ di più e un po’ meglio. Prendete a esempio El Pais (lo so: il mio è un consiglio di parte), soprattutto per gli inserti Babelia e Domingo. Lasciate perdere invece i giudizi di chi vorrebbe che Repubblica diventasse una sorta di Giornale con meno barzellette o un Riformista per adulti. Repubblica resta un grande giornale e a noi piace. Sempre di più di tutto quello che c’è in edicola.

giovedì 1 gennaio 2009

Good year, Cameroun!

Testina, vedrai che li trovo due minuti per aggiornarti su tutta la situescion. In perenne evoluzione.
Intanto: buon anno, Cameroun!