lunedì 28 dicembre 2009

Agridulce prejubilación

Il tema del lavoro (declinato in tutti i suoi casi negativi: perdita, mancanza, precarietà...) è al centro di molti dibattiti negli ultimi anni; sempre più spesso. Chi non ha vissuto un'amara esperienza sulla propria pelle, vive con la paura di sperimentarla e si domanda a quali mezzi possa affidarsi per scongiurare il pericolo. Sempre che ne esistano. Di disoccupazione e perdita del lavoro parla anche il Domingo di ieri. Mi sono soffermato sull'articolo dedicato ai prepensionati cinquantenni, rimasti spaesati una volta interrotto prematuramente il rapporto di lavoro. A casa senza sapere bene come impiegare il tempo, mano sobre mano. Beh, devo confessare che la mia solidarietà si è squagliata nel giro di pochi secondi, giusto il tempo di arrivare a questa frase: Cierto que con una gran ventaja: mantenían el grueso de sus salarios. Avere uno stipendio - o la maggior parte di esso - senza lavorare è il sogno di molti, se non di tutti. Di sicuro degli appartenenti alla categoria dei giornalisti-magazzinieri, di cui - immeritatamente - faccio parte.

sabato 26 dicembre 2009

O famo strano, Sherlock?

A me non è affatto dispiaciuto. Certo, sono uno sherlockiano dell'ultima ora, dunque non posso muovere critiche da amante tradito, ma il risultato, nel suo insieme, non è malvagio. Visti gli attori scritturati, mi è parso che valesse la pena correre il rischio di una delusione. E ho fatto bene. Male che vada ci si risveglia ammanettati...

venerdì 25 dicembre 2009

A su manera

Todas las familias dichosas se parecen, pero las infelices lo son cada una a su manera.

giovedì 24 dicembre 2009

Elemental, querido Watson

Mentre fuori diluvia, l'arrosto riposa nella pellicola d'alluminio e i libri dei profeti maggiori attendono la mia attenzione ("Visione di Isaia, figlio di Amoz, a proposito di Giuda e di Gerusalemme ai tempi di Uzzia, di Jotam, di Ahaz e di Ezechia, re di Giuda"). Io intanto comincio a pensare al bilancio di quest'anno. Posso già segnalare due scoperte molto tarde: Corto Maltese e Sherlock Holmes. A entrambi i personaggi (e ai loro universi misteriosi e affascinanti) conto di dedicare più tempo nei mesi che verranno. A breve spero di andare al cinema per vedere l'ultima versione delle avventure degli inquilini di Baker Street. Ma El Pais di oggi m'informa che Sherlock questa volta non dirà - come del resto pare non abbia mai effettivamente detto - elementare, mio caro Watson!

Diccionario
Logro: conseguimento, raggiungimento
Bromear: scherzare

Babbino, il catalogo è questo

mercoledì 23 dicembre 2009

Siesai Magazzeno

Dopo Las Vegas, Miami e New York non poteva mancare come location della celebre serie televisiva quella metropoli che risponde al nome di Monza. Risponde in effetti è una parola grossa.

sabato 19 dicembre 2009

Trahit sua quemque voluptas

L'amore (che vince sull'odio, si sa) è un apostrofo rosa tra le parole d e uomo.

Gran pezzo d'uomo.

Gran bel pezzo duomo.

giovedì 17 dicembre 2009

Edizione aggiornata

Sta per arrivare in tutte le librerie (e dunque in tutti i magazzeni) l'edizione aggiornata di 101 cose da fare a Milano almeno una volta nella vita. Si intitolerà 102 cose da fare a Milano almeno una volta nella vita.

lunedì 14 dicembre 2009

Un simpatico clima di confronto



"L'episodio di ieri - ha aggiunto il ministro degli Interni - trae le sue cause nel clima di contrapposizione violenta e nelle parole dettate dalla dialettica politica". Nell'uomo che ha colpito il presidente del Consiglio - ha concluso ministro - "ha agito l'odio nei confronti del presidente del Consiglio che è scaturito da questa dialettica politica, che non privilegia il confronto".
Dal sito di Repubblica.

domenica 6 dicembre 2009

Il miracolo del tenente Colombo

Sono trent'anni che guardo il tenente Colombo. E non è un modo di dire: i casi del celebre poliziotto di Los Angeles, infatti, furono trasmessi in Italia per la prima volta nel 1979 (undici anni dopo l'esordio negli USA). Pensavo di aver visto tutti gli episodi almeno una trentina di volte ciascuno (alcuni, come quelli del prestigiatore ex-nazista, addirittura un centinaio di volte...) e poi stasera è avvenuto il miracolo: stanno trasmettendo un episodio che non ho MAI visto!! Il titolo in inglese è Lovely but lethal e vede tra i personaggi un giovanissimo Martin Sheen. Diciamo che la sua prova d'attore non è stata memorabile, anche perché è stato ammazzato poco dopo l'inizio. Adesso torno in soggiorno a vedere il telefilm, con la pizza che si sedimenta nella panza...

El sueño de la razón produce cubierta


mercoledì 2 dicembre 2009

Easy like monday morning

Spero che la donna delle pulizie ritrovi il mio cuore: l'ho lasciato in quest'albergo (probabilmente sotto le coperte del letto a baldacchino...).

martedì 1 dicembre 2009

A prova di Capezzone

In un fuorionda registrato da Repubblica TV, Fini si è lasciato sfuggire queste (e altre) parole:
No ma lui, l'uomo confonde il consenso popolare che ovviamente ha e che lo legittima a governare, con una sorta di immunità nei confronti di... qualsiasi altra autorità di garanzia e di controllo... magistratura, Corte dei Conti, Cassazione, Capo dello Stato, Parlamento...
Daniele Capezzone, portavoce del PDL, ha detto (tra l'altro):
Tocca ora al presidente della Camera spiegare il senso delle sue parole rese note da Repubblica TV.
Tra i tanti misteri che annebbiano la storia della democrazia italiana, non mi pare il caso di annoverare questa opinione di Fini. La costruzione sintattica è tanto semplice quanto lapalissiano ne è il senso. C'è un soggetto (e che soggetto!) e un predicato verbale con un complemento oggetto (e povero anche il complemento oggetto, parafrasando Fo), seguito da una relativa... Che è appunto l'unica cosa relativa. Il resto non lascia adito a interpretazioni. Dovrebbe capirlo anche Capezzone.

giovedì 26 novembre 2009

Marrazzo, che scuse del c...avolo!

Per prendere la patente si deve sostenere un esame, per prendere una laurea bisogna superarne decine, per votare no: cani e porci (pochissimi i cani, direbbe Busi) possono esercitare il diritto/dovere di esprimere la propria preferenza politica (limitatamente a quello che i partiti permettono di scegliere, ovviamente...). Ho dubbi sempre maggiori sulla bontà di questo sistema, ma me ne faccio una ragione. Non riesco invece a capire come sia possibile che un politico che di mestiere gestisce, indirizza e rappresenta una larga fetta della comunità - per esempio il governatore di una regione - non abbia (o non dimostri, il che è lo stesso alla fine) un minimo di consapevolezza della distinzione tra sfera privata e sfera pubblica, tra giorno e notte, tra Italia e Vaticano. A casa sua, ciascuno può (dovrebbe potere, in uno stato liberale e lo dico io, che mi offendo se mi dicono liberale) divertirsi come preferisce, ingurgitare quello che vuole, riempire ore e orifizi (pardon) come ritiene più sollazzevole. In pubblico invece no. Esistono regole diverse, necessariamente più limitative. Ma soprattutto un politico - per esempio un governatore di regione - dovrebbe avere sempre chiaro che è il comportamento pubblico quello per cui deve essere giudicato, non quello privato. Come privato cittadino può divertirsi come meglio crede e scrivere a chi vuole. Come rappresentante del popolo (pardon...), invece, dovrebbe rispondere al suo elettorato e alla comunità nella sua totalità. Non al capo di uno stato straniero. Nello specifico - e chiudo 'sta mappazza di post - le scuse sono, a mio avviso, peggiori dei presunti peccati di cui l'ex governatore del Lazio si è sentito in dovere di chiedere scusa. E' riuscito così a sbagliare su tutta la linea: nella tempistica, nella modalità e nella finalità. Non è male per uno che fino a poche settimane fa governava una regione così importante. Ma un esame di moralità ed educazione civica (magari con un testo a fumetti, volendo) non è il caso di introdurlo?

lunedì 23 novembre 2009

Quelli che...

Quelli che... per l'età che hai, potremmo essere colleghi.
Quelli che... non fanno nemmeno ombra.
Quelli che... t'insegnano la vita dal basso della loro insipienza.
Quelli... che il compagno Fini.
Quelli... che a maggio no, perché c'è il Salone del Libro.
Quelli... che Ah, la Moleskine rossa!
Quelli che... se sei afferrato in qualche materia.
Quelli che... speriamo che i bambini si divertino.
Quelli... che s'arenano sul bagnasciuga.
Quelli che... Chernobyl la centrale, Scandicci il mostro, Bellusco i semafori.
Quelli che... Knock, knock, knock, knock.
Ma soprattuttto quelli che prendono appunti vocali sull'A1.

venerdì 20 novembre 2009

Tengo España en el corazón

Ricorre oggi il ventennale della morte di Sciascia. El País gli rende omaggio con un bell'articolo di Juan Cruz che ricorda la passione per la Spagna dello scrittore siciliano: tengo España en el corazón, confessava. Del paese iberico disse nel 1984 all'allora corrispondente del quotidiano madrileno, Juan Arias:
Una nación más pasional que cultural, con muchas semejanzas y desemejanzas con Italia. Las semejanzas son en lo peor. Las diferencias, en lo mejor.
Condivido. Mi piace anche l'immagine che Cruz dà di Sciascia come fustigatore dei potenti (e dei poteri). Scrive:
Su obsesión como intelectual era convertirse en martillo de todos los poderes, y también del poder que representaba el terrorismo.
Ho nostalgia della Spagna e di Sciascia.

giovedì 19 novembre 2009

De officiis

Ha destato un certo scalpore il riferimento all'assolvimento dei miei doveri coniugali che ho fatto in un post di qualche giorno fa. Non ne capisco il motivo: sono regolarmente sposato (due volte: in comune e in chiesa, con la stessa donna, ça va sans dire); era di mattina, ma prima dell'orario di lavoro; mia moglie era evidentemente (evidentemente a me, sottinteso) consenziente. Dunque, perché stupirsi? Forse perché ne ho scritto su Belpais o perché in un post intitolato Confesso che me la sono scialata??
Confermo: me la sono scialata. E non me la scialo tanto di rado...

mercoledì 18 novembre 2009

Appesi alla tradizione

Non me ne vogliano i miei dodici lettori, ma non ho mai sentito una particolare vicinanza con la campagna di sensibilizzazione a favore della liberazione del Tibet. Ovviamente questo non significa che senta una particolare vicinanza con le autorità cinesi. Più che altro sento un particolare fastidio per tutto quello (e soprattutto tutti quelli) che si rifanno alla tradizione per rivendicare alcunché. Già ho scarsissima stima per i governi eletti democraticamente (a prescindere dal colore), figurarsi per quelli dispotici e/o per quelli concentrati nelle mani di persone che incarnano divinità e affini. Ah, Fini...
E non migliora il mio umore - stasera davvero provato - sentire l'amico di Richard Gere dire che in Italia i crocefissi dovrebbero rimanere appesi nelle scuole perché l'Italia ha un sostrato cattolico... (e si vede, aggiungerei io!).
PS: il Dalai Lama è quello a destra. L'altro è solo un aspirante...

Ma anche:

- Santo subito, ma anche no...

domenica 15 novembre 2009

Alla faccia del Levitico

Il tema delle radici è di stretta attualità (almeno negli ultimi cinquemila anni; quando avrò terminato Lettori di ossa di Tuniz & Co saprò dirvi se fosse in auge anche ai tempi della donna di Mungo). Per noi occidentali (e nella categoria ci finiscono anche i Giapponesi, ma non i Marocchini, per uno dei miracoli della geografia post-moderna) radici va spesso a braccetto con giudaico-cristiane. E pur tuttavia ci ho messo un po' a capire che Lev. 19:28 non era una data con un orario, ma il richiamo a un passo del Libro del Levitico. Che recita:
Non vi farete incisioni sul corpo per un defunto,
né vi farete segni di tatuaggio. Io sono il Signore.
Per chi non se ne sia accorto, il tatuaggio è sul braccio destro.

sabato 14 novembre 2009

Confesso che me la sono scialata

Certo, ho passato quaranta minuti sotto i ferri del dentista, l'Agenzia delle Entrate mi chiede migliaia di euro per non aver letto una lettera e, cosa peggiore, al mio bar avevano finito lo zola, tanto da dover mettere il brie nel Solito Insolito (che a questo punto è diventato un Insolito Insolito). Ma tutto sommato posso confessare che me la sono scialata.
Ho fatto almuerzo con Marcello Fois.
Ho bevuto il Caffé dell'Imperatore al Florian.
Ho pranzato con vista sul Duomo di Monza.
Ho gustato un ottimo fritto misto a due passi dall'Arsenale di Venezia.
Ho accompagnato il Distruttoredimperi all'asilo; ho adempiuto ai miei doveri coniugali di mattina (e non c'è cosa più divina...); sono andato a teatro; ho visto quattro mostre; ho conosciuto persone interessanti; ho seminato per il futuro...

giovedì 12 novembre 2009

Scocciato

Poverocristo, non lo invidio affatto. Lo mettono in croce anche quando non c'entra niente (anzi, proprio perché non c'entra niente...). Ora lo tirano per il perizoma anche i commercianti di Piazza San Marco a Venezia. Se ne sono usciti con una nuova iniziativa, esporre sulle vetrine questo cartello contro la sentenza della Corte Europea relativa all'esposizione di crocefissi nelle scuole. Scrivono:
E' venuto in pace per tutti.
Qui è a casa sua e ci rimane;
la minoranza che non ha il dono di conoscerlo
e amarlo rispetti chi ce l'ha e, se proprio vuole,
si volti dall'altra parte quando lo incontra.
Lui li amerà lo stesso
Si rivolterebbe nella tomba, se fosse ancora nel sepolcro. Per fortuna di tutti noi peccatori, invece, è risorto e lotta insieme a noi. Per sfortuna, però, non ha insegnato un po' di logica (e soprattutto coerenza) a questi suoi strenui difensori lagunari (che forse hanno ancora la coda di paglia per aver rubato le spoglie di un santo e fatto strage di fratelli di fede). I suoi emissari dovrebbero ricordare loro che una vita veramente cristiana è il più alto, il migliore e forse anche l'unico simbolo valido del Cristo. Non un manufatto esposto nelle scuole di uno stato che la sua propria costituzione vuole laico. In tempi di ozi e stravizi - più che cumani, tarantini - che accomunano rappresentanti del popolo e aspiranti al trono, un po' di sano buonsenso (valore pre-cristiano ma non necessariamente anti-cristiano) non farebbe male. Altrimenti il rischio è di trovarsi a fare le crociate con le ex-mogli di chirurghi plastici e di partecipare alle spedizioni punitive e ai linciaggi. Ma i cristiani non erano quelli del "porgi l'altra guancia" e "ama il tuo nemico"? Ti sfido che poi Lui rimane scocciato.
PS: discuterei ore e ore attorno ai termini "minoranza" e "dono", ma preferisco andare a letto pensando allo splendore crepuscolare di Venezia...

martedì 10 novembre 2009

Sono tempi troppo metzani

Lo fa dire Marcello Fois (con cui ho pranzato ieri...) a un prete nel suo ultimo libro, l'intenso (e molto bello) Stirpe. Isidoro di Siviglia, nella sua enciclopedica opera Etymologiae, glosserebbe metzani con "id est di merda". E' quello che ho pensato io quando sono uscito dalla metropolitana e ho visto che l'edicola di fronte all'ingresso esponeva il calendario storico del duce (gli italiani usano storico in senso perlomeno ridicolo, se non idiota). Posso capire il calendario di Scipione o, perché no?, di Annibale; di Dante, di Cristoforo Colombo, di Nuvolari, di Cristina D'Avena, di Topo Gigio, financo. Ma del duce no. Il duce no. Siamo alla fine del 2009. Dopo Cristo, ragazzi.
Poche ore prima, a due passi da Via della Spiga, avevo visto un omino che portava sul petto un cartello plastificato con scritto Non sono comunista, con il quale cercava di attrarre l'attenzione dei passanti a cui chiedeva l'elemosina...
Per fortuna, mentre percorrevo il Palmanova faticando a sollevare il piede dall'acceleratore per rimanere sotto i settanta chilometri all'ora, mi sono imbattuto in Messaggio di Alice e l'ho cantata a squarciagola:

Oh, quante parole sul tema: l'infedeltà!


domenica 8 novembre 2009

Verona, Stato del Vaticano (Unicuique suum)

Tra i titolini che scorrevano in basso durante l'edizione prandiale del TG de La7 ho letto la dichiarazione del sindaco di Verona, Tosi: al posto della foto del presidente della Repubblica Italiana (l'unica al momento riconosciuta dalle leggi e che anche il primo cittadino della città veneta dovrebbe riconoscere), Giorgio Napolitano, lui espone un ritratto del pontefice Benedetto XVI, capo di uno stato straniero, e il crocefisso, simbolo di una religione bimillenaria e fortemente radicata nella storia e nella cultura italiana (ma pur sempre simbolo religioso e NON culturale: altrimenti nelle scuole troveremmo appesi forme di parmigiano-reggiano, dischi di Vasco Rossi e il poster dell'urlo di Tardelli). Beh, in uno stato civile (e nei film americani - ma le due cose non sempre coincidono) i Federali avrebbero già circondato l'ufficio del sindaco... Qui in Italia (in Italia, non in Padania...) tutto va avanti come prima. Per certi versi anche per fortuna.
E mentre il mondo celebra il ventennale della caduta del Muro di Berlino, io ritorno, come tutti gli anni, a Sciascia e celebro la breccia di Porta Pia.

lunedì 2 novembre 2009

Apologo del casello

Dietro alla sbarra del casello, per un attimo la Cinquecento (ahilei, solo per un secondo) ha l'illusione di andare alla stessa velocità della Ferrari ferma nella corsia accanto. E magari sogna di arrivare nello stesso posto. Da parte sua il casellante lungimirante, seduto alla sua postazione, sa come andranno le cose. E il saggio non si stupisce che l'orologio guasto, due volte al giorno, segni l'ora esatta.
Morale: è bene concentrare la propria attenzione non sull'attimo, ma sul processo evolutivo.

domenica 1 novembre 2009

Entre la tramuntana i el Mediterrani

Per guarire da una lieve apatia novembrina, abbiamo organizzato al volo una cena catalana molto sui generis, stasera. Ho cucinato una specie di paella catalana-valenciana-brianzola, che definirei per brevità alla cazzilla. Ci ho messo quello che avevo nel frigo, compreso un (dicasi 1) wurstel. Il risultato è stato apprezzato, forse anche perché accompagnato da un ottimo vinello ViDiví. Molto buono anche il prosciutto pernil iberic.
La mejor medicina es la buena comida

sabato 31 ottobre 2009

Neppure

Il vero dramma è che ha annunciato che non si dimetterà neppure in caso di assoluzione...

La figlia di Cher è diventata uomo

Allora, forse, c'è speranza che anche in Italia qualcosa possa cambiare. Magari, addirittura, che Rutelli prenda una decisione seria e coerente prima di andare in pensione (lui che ce l'avrà).
Intanto ecco alcune notizie vere. Ma sono vere notizie?
- Come in un film, l'amante (nudo) sul balcone.
- Rissa in tv tra Ewoks. Erano ubriachi.
- A Cambridge ci si può laureare anche in burqa.
- La figlia di Cher: «Sono diventata un uomo.
- Casini: «Bene l'uscita di Rutelli dal Pd. Insieme possiamo raddoppiare i voti».
Fonte: corriere.it

martedì 27 ottobre 2009

A scanso di equivoci

Non vorrei che i miei dodici lettori fraintendessero quanto scritto negli ultimi due post. Così chiarisco: il motto che ho proposto per il nuovo centrocentrocentrosinistra (e pensare che Rutelli ha affermato che l'asse, con l'elezione di Bersani, si è spostato troppo a sinistra...), ovvero No, we can't, non allude all'incapacità atavica di vincere le elezioni, quanto piuttosto all'esortazione a una piena consapevolezza da parte dei candidati, e tanto più degli eletti del PD, che certi comportamenti pubblici ma anche privati non sono compatibili con il ruolo appunto di candidato ed eletto.
Cari lettori, poi, tranquillizzatevi: non dedicherei mai una frazione del mio tempo al Fantacalcio (non sono neppure convinto di sapere cosa sia). Ma soprattutto non temete: le immagini più sexy di Kelly Brook le ho già cercate. Quindi il compito che mi sono imposto di indagare se esista in Europa un'altra megalopoli che abbia una linea di metropolitana con un'attesa di 27 minuti tra due treni (tra le 22 e le 23) non sottrarrà prezioso tempo a questa attività decisamente più interessante e godibile. Prima il piacere e poi il dovere.

lunedì 26 ottobre 2009

Non è un paese per viaggiatori

Un altro al mio posto si piazzerebbe sul divano a fare zapping. Oppure poterebbe i bonsai. O leggerebbe la Gazzetta per trarne preziose informazioni sulla formazione più valida per il Fantacalcio. O cercherebbe su internet le immagini più sexy di Kelly Brook. O addirittura arriverebbe a tuffarsi nel vortice epico di Guerra e pace.
Io invece dedicherò preziose ore delle mie ancor più preziose "ferie" di novembre per scoprire in quale altro grande paese europeo succede che ci siano 27 minuti di attesa tra due treni della metropolitana tra le 22 e le 23 di un giorno feriale.

domenica 25 ottobre 2009

Due euri di dubbi

Alla fine ho vinto pigrizia, indolenza, incertezza, avarizia, inguscezia e chissà quante altre forze d'opposizione interna e sono andato a votare. Con ormai quasi l'unica - ultima - speranza che i miei due euri non servano per pagare avvocati, piste di coca e giochini coi trans.
Propongo intanto un nuovo slogan per il centrocentrocentrosinistra (o quel che ne rimane):
No, we can't

sabato 24 ottobre 2009

Santo subito. Ma anche no...

Stavo lavando i piatti, quindi mi è rimasto qualche dubbio di aver sentito male. Allora ho aspettato che il TG2 caricasse sul sito il video del telegiornale delle tredici per controllare. No, no: avevo sentito bene. Il giornalista ha detto Benedetto diciassettesimo... Lapsus o eccessiva sudditanza psicologica filogovernativa?
PS: il papa è quello a destra. Quello più a destra è un aspirante.

venerdì 23 ottobre 2009

La vita è bella perchè è...? Varia?

Da lunedì cambio mansione: da ricarichista a varista. Chissà se avrò ancora modo di sfogliare i manuali di spagnolo...

giovedì 22 ottobre 2009

Lettori di ossa contro Dan Brown

Ricevere posta è uno dei miei piaceri inconfessabili: non lo rivelerei mai, per esempio, coram populo mediante un blog. Quando poi il plico contiene un libro, sfioro la beatitudine. Mi è capitato oggi, proprio in coincidenza con lo sbarco in massa dell'ultima fatica di Dan Brown (se ha fatto fatica lui, figurarsi i magazzinieri che devono allocare una mappazza tanta...).
Il corriere mi ha portato I lettori di ossa di Tuniz, Gillespie & Jones, edito da Springer. SuperMarzioBros ha tentato di intercettare il pacco, ma ha dovuto consegnare a Napo quel che è di Napo. Metto da parte il saggio per quando avrò un po' di tempo. Il calendario pare per una volta a mio favore. Novembre dovrebbe consentirmi di tirare un po' il fiato. Ne approfitterò per compiere un intrigante viaggio in Africa. Lungo 585 pagine. Note escluse.

venerdì 16 ottobre 2009

Sdoppiamento all'ombra del Vesuvio

Tanto per cominciare "all'ombra del Vesuvio" è una licenza poetica. Quando ieri sono arrivato a Napoli, infatti, era notte fonda. Un giovane autista mi accompagnava a Castellammare sfrecciando sull'autostrada deserta e intanto io notavo i caselli edificati in mezzo ai palazzi, letteralmente. Osservavo anche, incantato, le migliaia di luci sparse ovunque, con una densità incredibile. Ovunque eccetto che sul Vulcano. Lui rimane in ombra, oscuro e magnetico.
Pensavo alla mia doppia identità di giornalista-ricarichista (come ho scritto a Calabresi - per altro, sia detto en passant, senza ottenere risposta - il passo tra magazine e magazzeno è assai breve) e mi domandavo se in quel momento fossi più l'uno o l'altro. Clarchent o Superman?
La stessa domanda me la sono posta sulla tazza, quando ho visto i segni lasciati dalla biro che ha perforato la fodera della tasca dei pantaloni. Davvero strumento ambivalente, duplice e versatile la biro: serve al ricarichista come al giornalista. Così son'io, Giano bifronte all'ombra d'o Vesuvio.
Della visita odierna al Museo Archeologico di Napoli ho scritto su ALIBI. Qui pubblico un video della tammurriata che ha concluso la cena.

PS: che ti fa il bravo giovane arrivato davanti al cancello della residenza? A mezzanotte spaccata strombetta per farsi aprire. Ah, gli immortali luoghi comuni!

giovedì 15 ottobre 2009

Belpais sul Frecciarossa

Sono partito da poco da Milano Centrale a bordo di un treno Freccia Rossa. E' la mia prima volta. Alcune annotazioni sparse:
- al momento pare di essere su un comune Pendolino.
- La velocità della connessione Umts è incompatibile con le aspirazioni di un paese occidentale del XXI secolo.
- Il capotreno è una donna (...)
- Lo stesso capotreno ha annunciato che il treno arriverà A Napoli, senza specificare QUANDO.
- Ha poi aggiunto che a bordo si trova un addetto alla pulizia dei bagni...
- Ora sfrecciamo per la Pianura Padana. Che stia percorrendo un binario d'emergenza??

mercoledì 14 ottobre 2009

Donne in corsia

No, non sto parlando delle colleghe della dottoressa Grey e di Numero 13. Parlo di quelle donne che la mattina, sul Viale delle Industrie del capoluogo brianzolo, sfrecciano sulla corsia di emergenza mentre tutti gli altri imbecilli stanno in coda. Oggi per la prima volta ho prestato attenzione a queste macchine e ho contato che quattro su cinque erano appunto guidate da donne. Uno di questi giorni accosto e scendo con il miglior amico del dottor House. No, non il dottor Wilson. Il bastone.

lunedì 12 ottobre 2009

Sono in astinenza

Non è neppure una settimana che è in assistenza e già mi manca da morire. Non posso ascoltare la musica in macchina, non posso fare le foto ai piccoli e grandi fatti del giorno (mi capitano quasi solo quelli piccoli, a dire il vero...), ma soprattutto non posso restare collegato al resto del mondo via email.
Caro Storm, torna il prima possibile!! Lo so, hai tanti difetti e mi costi più dell'edicola (unico altro vizio che coltivo), ma non posso continuare ad andare in giro con un modello di cellulare Nokia che il Museo della Bruttezza ha rifiutato perché troppo brutto...
Nel frattempo mi consolo con il quinto completone della stagione e riguardo un video che pare il trailer di Jurassic Pork. Con la O.


Leggi anche:
- Storm in my hands

sabato 10 ottobre 2009

Almuerzo con Marina

Erano mesi che non mi fermavo al nostro bar a mangiare il solito Insolito. Ci sono riuscito oggi, al ritorno da una mezza giornata lavorativa (alle quale ci siamo piegati quasi tutti con spontaneo entusiasmo kolchoziano).
Mentre pranzavo, leggevo l'intervista di Daniele Manca a Marina Berlusconi. Ecco le ultime battute:
- DM: L'ha sentito (il padre, ndr) anche in queste ore, immagino. Che cosa vi siete detti?
- MB: Ogni volta che lo chiamo per tenerlo su, per consolarlo, alla fine è sempre lui che consola me. Come sanno fare solo i grandi uomini.
Che le abbia detto: sei più bella che intelligente??

Leggi anche:
- Sono un conservatore
- Il solito Insolito

giovedì 8 ottobre 2009

L'amor che move il sole e l'altre stelle

E' stata dura, ma c'è l'ho fatta. Ho mantenuto la promessa fatta con me stesso: avrei aggiornato quotidianamente Belpais per tutta la stagione del magazzeno (che però va avanti...), utilizzando come titolo del post del giorno un verso tratto da un canto della Divina Commedia, in ordinata progressione. E oggi sono giunto al trentatreesimo del Paradiso, che si apre con lo stupendo verso dell'altrettanto stupenda preghiera
Vergine Madre, figlia del tuo figlio
e si chiude appunto con
l'amor che move il cielo e l'altre stelle.
Domani inizierò una nuova avventura, ancora più ardua: la lettura integrale della Bibbia.
Intanto guardo il Dr House e penso all'articolo 20 del Capo III della Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea:
Tutte le persone sono uguali davanti alla legge.
Non quasi tutte. Tutte. Altrimenti saremmo alla Fattoria degli Animali.