Decine e decine di libri, saggi, inchieste e opuscoli ci hanno illustrato i crimini dei
comunisti (stavo per dire: "mai abbastanza, a vedere quel che c'è in giro...", ma mi sono fermato prima, per fortuna!). Rimane invece ancora territorio vergine, campo d'indagine inesplorato e paradiso dei ricercatori più curiosi il
repertorio degli
ex comunisti. Nel dossier intestato a
Carlo Rossella va senza dubbio archiviato il pezzullo che ho riprodotto qui sopra. Tale Lorena da Genova scrive al noto giornalista (siamo in democrazia, dunque siete liberi di mettere le virgolette dove volete, a "noto" oppure a "giornalista" o ancora a entrambe le parole) per comunicargli la decisione di chiamare i suoi due gemelli niente meno che "Carlo" e "Rossella". Ammesso che la lettera sia vera, dovrebbe intervenire un giudice minorile, o il parroco o direttamente l'esorcista. Giusto per stroncare sul nascere la moda che riempirebbe le classi dei nostri figli di Emilii-Fede, Leli-Mora, Nicole-Minetti, Bunga-Bunga, Luca-Barbareschi e Pier-PierSilvi-Berlusconi. Chi l'avrebbe detto che avremmo rimpianto i tempi delle
Jessicheh, delle
Samanthe e dei
Geiar?